Una volta si diceva (era la società maschilista?) che “dietro ad un grande uomo c’è sempre una grande donna”. Se il detto vale ancora, dobbiamo concludere che Nicolas Sarkozy non è un grande uomo. Perchè, nemmeno dietro, ma addirittura davanti, cioè a contendergli la scena, ha il nulla; cioè Carla Bruni, incarnazione perfetta del fighettismo da subrette col complesso di non essere abbastanza engagée, copia conforma di Alba Parietti: firma appelli, è molto impegnata politicamente, molto sensibile alla discriminazione razziale (specie se riguarda Naomi Campbell), molto preoccupata per la condizione della donna e, ovviamente, molto di sinistra. Insomma la tipica incontinente, anche se dichiara di contenersi da quando è diventata Bruni-Sarkozy.
Concordo con il presidente Cossiga: c’è da rallegrarsi, da essere felici, che non sia più cittadina italiana. Per una volta il peggio è diventato francese. Qualche timore per noi, a dire il vero, era balenato con la passione di Gianfranco Fini per l’ex fiamma di Gaucci. Ma (almeno per il momento) il presidente della Camera non l’ha trasformata nella signora Fini; e (almeno per il momento) questa subrettina nostrana non firma appelli.
La cosa più vergognosa di Carla Bruni l’ha ricordata l’associazione dei parenti delle vittime del terrorismo: negli anni di piombo la sua famiglia lasciò l’Italia proprio per non finire nel mirino dei brigatisti, per salvarsi e salvare la piccola Carlà. La quale diventata grande (si fa per dire) ora si batte per garantire l’impunità ai sui carnefici mancati. Questa stronzetta scema che non è altro.
Una considerazione a parte merita la sua ospitata da Fabio Fazio. Il quale ha pensato di replicare Michele Santoro in ginocchio davanti ad Antonio Di Pietro. Non ho mai apprezzato gli intervistatori incalzanti e arroganti; ho sempre avuto il dubbio che lo siano con gli intervistati “nemici” (e deboli), pronti invece a prostarsi di fronte agli “amici” (e potenti). Però con un minimo di educazione (dovuta al fatto che chi accetta di farsi intervistare da te ti fa un favore) le domande vanno fatte. Almeno qualcuna di quelle vere. Non puoi limitarti ai complimenti, ai salamelecchi e alle domande compiacenti. Come fatto invece da Fazio con la Bruni e da Santoro con Di Pietro.
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