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SE LA PRESIDE CHIEDE IL PERMESSO

 

Se la preside chiede il permesso…succede il finimondo! Perchè il permesso in questione è il permesso di soggiorno. Lo ha chiesto agli studenti stranieri dell’ultimo anno, prossimi all’esame di maturità, la preside dell’istituto Leonardo da Vinci di Padova ed è appunto successo il finimondo; è nato un caso nazionale: con i cobas che hanno presentato un esposto in procura; l’associazione Razzismo stop che denuncia la discriminazione degli immigrati; i dirigenti scolastici regionali che parlano di “errore molto grave”. Si invoca l’intervento chiarificatore del ministro Gelmini; la preside non sa più come cavarsela e cerca di spiegare che non intendeva “ledere i diritti degli stranieri”.

La legge garantisce il diritto all’istruzione ai minori stranieri a prescindere dal fatto che siano o meno regolari. E’ tutto da vedere se i maturandi siano ancora minori, a occhio direi che sono tutti già maggiorenni. Diamo comunque per scontato che la preside abbia sbagliato, che abbia richiesto a sproposito di mostrare il permesso di soggiorno. Ma vi pare giustificato tutto il pandemonio che ne è nato? Ha forse compiuto un reato? Ha discriminato gli studenti stranieri come avveniva con gli ebrei durante il nazismo? E’ più grave una preside che chiede di esibire il permesso di soggiorno a chi non è tenuto a farlo oppure un governo e uno Stato che chiudono gli occhi, che fingono di non vedere centinaia di migliaia di clandestini che bivaccano senza permesso alcuno nelle nostre città? Quale dei due è il caso e lo scandalo nazionale?

Alla fine bisogna arrivare al dunque. L’immigrato finché studia, anche se maggiorenne e clandestino, ha diritto a farlo; se ha bisogno di cure è sacrosanto dargliele a prescindere che sia regolare o meno. Giustissimo. Ma dopo c’è o no un momento in cui andiamo a verificare se è regolare o meno? Possiamo chiedergli di mostrare questo benedetto permesso di soggiorno? Oppure, chiedendoglielo, violiamo quello che troppi ritengono essere il suo vero “diritto”: restarsene da clandestino nel nostro Paese.

Anche perchè alla preside è vietato chiedere il permesso agli studenti stranieri, mentre i vigili hanno l’obbligo di chiedere ai vu cumprà il permesso di controllarli. E sto parlando dei vigili del sindaco filosofo di Venezia Massimo Cacciari (vigili progressisti, si presume) non di quelli del sindaco leghista di Verona Flavio Tosi (vigili fascisti, si presume). Questo sì che meritava di diventare un caso nazionale, mentre è finito in prima pagina solo sul Gazzettino di Venezia: centinaia di vu cumprà sfilati per ponti e campielli, una manifestazione di protesta contro i troppi controlli cui vengono sottoposti dalla polizia municipale veneziana! Si arriva a questo: non puoi controllare se hanno le licenze commerciali, se vendono merce contraffatta, se sono regolari, perchè se lo fai li perseguiti. Mi sembra chiaro anche quale sarà il passo successivo: vietato cercare di prevenire i furti perchè non possiamo tormentare e discriminare i ladri. Altro che violazione dei diritti degli immigrati; ormai è vietato il diritto al buon senso.

(So che è superfluo, ma avrei una replica da suggerire a Silvestro, dubbioso, Frenk e qualche altro: in un Paese in cui il presidente del consiglio è libero di corrompere i testimoni, si può forse vietare ai vu cumprà di vendere merce contraffatta?! O si può sottilizzare se uno ha o meno il permesso di soggiorno quando al Cavaliere Nero tutto è permesso?!)


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