Torna al blog

CORI RAZZISTI E FAVORI AI RAZZISTI

Bastonarli sul serio e con il minor risalto mediatico possibile. Forse questa scelta potrebbe funzionare per contrastare la violenza fisica e verbale dentro e fuori dagli stadi. Dico forse. Di certo le soluzioni prospettate fin’ora fanno semplicemente ridere. Anzi sono addirittura demenziali come l’ipotesi (o la disposizione, fortunatamente disattesa) di sospendere le partire di fronte ai cori razzisti.

Siamo all’istigazione a delinquere, come constatato sabato sera in occasione di Juve-Inter, quando i tifosi juventini hanno potuto rivolgere impunemente qualunque insulto a Balotelli ed è bastato evitare quelli qualificabili come razzisti. Come se potessi dire ad un negro “figlio di puttana”, “stupratore di minorenni”, “assassino di vecchietti” e va tutto bene; mentre scatta la pubblica riprovazione solo se gli dici “negro di merda”…(E se dicessi a Del Piero “bianco di merda”?)

E’ uno dei paradossi della campagna antirazzismo estrapolata (ed ultra enfatizzata) da quella che dovrebbe essere una più generale campagna per estirpare dal calcio qualunque violenza fisica e contenere l’intemperanza verbale. Dico contenere l’intemperanza verbale, perchè penso che lo sfogo di un minimo di aggressività a livello orale sia uno dei motivi che ti spingono ad andare allo stadio.

Tra l’altro la tesi dei cori razzisti all’indirizzo di Balotelli, per essere confermata, dovrebbe spiegare come mai – restando alla stessa partita di sabato sera a Torino – non ci sia stato un solo coro all’indirizzo né dell’interista Eto’ né dello juventino Sissoko, entrambi neri tanto quanto Super-Mario. Che abbia ragione Gian Antonio Stella che, sul Corriere, ha fatto un affresco storico-sociologico, partendo dai tempi dei faraoni, per arrivare a concludere che noi vorremmo gli immigrati “invisibili” e non accettiamo che possa esistere un “black italian”? Oppure che sia solo una questione di antipatia ed arroganza nell’atteggiamento, per cui Balotelli si becca la stessa reazione inviperita che colpisce i Cassano piuttosto che i Totti?

Se è valida la seconda ipotesi, che personalmente trovo più convincente, abbiamo capito anche cosa debbono fare i tifosi che vorrebbero il ritorno di Cassano in nazionale: basta gridargli “terrone di merda” e la convocazione diventerà obbligatoria in nome della battaglia contro il razzismo! Esattamente come ha proposto di fare perfino il presidente della Camera Gianfranco Fini, dopo i cori razzisti contro Balotelli: il Mario neroazzurro subito in nazionale!…

Tornando al rimedio presunto, si capisce subito come sia peggiore del male. Perchè se dovessimo davvero sospendere una sola partita in risposta ai cori razzisti, avremmo consegnato proprio ai razzisti lo svolgimento del campionato dando loro l’opportunità di trasformarlo in un percorso di guerra. Mi pare infatti non ci voglia molto per capire che, non appena si profilasse la sconfitta della propria squadra, subito i tifosi vomiterebbero i peggiori insulti all’indirizzo di un giocatore di colore della squadra avversaria (o anche della propria) presente in campo, in panchina o in tribuna. E, alla luce del precedente, arbitro e autorità di pubblica sicurezza non potrebbero che ordinare la sospensione immediata della partita.

Non se ne uscirebbe più. Sarebbe il Vietnam (o l’Afganistan) del nostro calcio. Quindi è demenziale continuare a tuonare e pretendere la sospensione nei vari dibattiti televisivi e con fondi in prima pagina, addirittura sul Corriere. Diventa solo un favore, il miglior regalo possibile, fatto proprio a quelli che bolliamo come razzisti! Invece, tenendo presente l’ansia di protagonismo di certe frange di ultras del calcio (e della politica), penso che il modo più efficace di rapportarsi con loro sia ignorali sui media, individuarli con lo spiegamento di telecamere che abbiamo in tutti gli stadi, per bastonarli con rigore in tribunale. Ma per rispondere così, anche in questo caso, dovremmo essere il Paese serio che non siamo.

 

39 commenti - 3.803 visite Commenta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

code