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SMOG, UNA DOMENICA ITALIANA

Se domenica prossima, 28 Febbraio, verrà accolto l’appello bipartisan Moratti-Chiamparino per un blocco delle auto in tutto il Nord Italia, se sarà così, assisteremo alla perfetta domenica italiana: cioè ad un rito assurdo, farcito di ipocrisia.

Capita che la realtà si imponga al punto di non poterla negare. E quindi nessuno osa sostenere che una giornata di blocco delle auto avrà un qualunque effetto pratico in quel bacino chiuso che è la Pianura padana; dove nessuno può comunque bloccare il traffico autostradale e dove le fonti di inquinamento sono anche diverse altre, a partire dagli impianti di riscaldamento.

Non potendo raccontarci la balla spudorata che produca un qualche risultato, ci spiegano che il blocco auto è comunque “educativo”; servirebbe cioè ad abituarci ad andare a piedi o in bicicletta. Ma anche questa è una sciocchezza, come ben dimostra l’esempio padovano. Per anni l’amministrazione comunale aveva provato ad “educare” di domenica i suoi amministrati mandandoli a piedi; cittadini che però, il lunedì, tornavano puntualmente “maleducati” cioè in auto. Finché è arrivato il tram e, a quel punto, senza bisogno di ulteriori corsi di bon ton, molti padovani hanno lasciato l’auto a casa e preso il tram…

Questo a dimostrazione che l’educazione non serve a nulla se non offri alternative concrete, cioè se non metti a disposizione dei cittadini un trasporto pubblico moderno ed efficiente. Nelle grandi città, dove puoi spostarti in metropolitana, nessuno si sogna di prendere l’auto. E non serve alcuna “educazione”. Mentre sarebbe servito che Galan, invece di cazzeggiare per 15 anni, si fosse impegnato a far decollare in Veneto quel sistema metropolitano di superficie. Solo così sarebbe diminuito il traffico auto anche extraurbano. Servirebbe spostare sempre più traffico passeggero e merci dalla gomma alla rotaia, no-tav permettendo…Servirebbero le centrali nucleari “unica energia sicura e pulita” (Obama dixit)…

Servono insomma volontà politica, determinazione, e ingenti risorse pubbliche; anche per favorire il passaggio ad impianti di riscaldamento meno inquinanti. Risorse che non ci sono, volontà e capacità politiche che latitano. Mentre le chiacchiere, le proposte folcloristiche, le domeniche senza auto, non costano niente…Anzi, un costo ce l’hanno eccome: danno una mano a piombare ancor più nella recessione, bloccando i consumi di centri commerciali, ristoratori e turismo in genere. Questo è l’unico risultato garantito.

Nessuno lo sa meglio dei sindaci. I quali però sanno bene anche un’altra cosa, sanno cioè di essere vittime di un’incongruenza tipicamente italiana. Perchè sono titolari di una funzione complessa e delicata, senza avere le risorse adeguate; ma avendo, in compenso, la spada di Damocle della denuncia che pende sul loro capo: devono, dovrebbero, tutelare la salute pubblica minacciata dall’inquinamento; non hanno le risorse per adottare misure serie; ma devono comunque fare (far finta di fare) qualcosa per evitare una denuncia per omissione d’intervento. E così intervengono con l’inutile pagliacciata della domenica auto stop.

Ditemi voi se non è tipicamente italiano l’attivare un intervento del tutto inutile, che però ti mette al riparo dall’accusa di…non esserti attivato! (e dalla conseguente denuncia penale). Ecco perchè quella del prossimo 28 Febbraio, se si farà, sarà proprio una domenica italiana.


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