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LIBERTA’ DI PAROLA O DI CATECHISMO?

 

I giornalisti e i dipendenti della Rai, il “popolo viola” (area Di Pietro Travaglio), che martedì sera si sono ritrovati a manifestare in via Teulada contro la sospensione dei talk show, non sono affatto quei paladini della libertà di stampa che dicono di essere. Sono invece i paladini della libertà di…catechismo: voglio cioè sentire e ripetere solo i dogmi della loro fede, ma guai se prende la parola anche “l’eretico”. Non potendo più bruciarlo sul rogo, si sono accontentati di subissarlo di fischi ed insulti.

Andare a vedere (sui siti), chi non ha seguito mercoledì sera Rosso & Nero dove abbiamo mostrato cos’è accaduto: finchè hanno parlato Santoro e Floris, tutti a spellarsi le mani con gli applausi; quando invece ha osato dire la sua Bruno Vespa sono partiti i fischi e gli ululati. Ma non era stato “censurato” anche Porta a Porta? Sì, però fa niente perchè quello è il talk show del servo di Berlusconi e quindi si può benissimo farne a meno…Anzi: se lo cancellano meglio, un lecchino in meno.

Gli autoproclamati paladini della libertà di parola protestano perchè ad Augusto Minzolini la parola…non viene tolta! Anche lui andrebbe censurato perchè segue un catechismo diverso, ha dogmi diversi dai miei. Anzi no, scusate: i suoi sono i dogmi del lecca culo, mentre io possiedo la Verità.

Così ragionano “il popolo viola” e tanti giornalisti Rai. Non li sfiora nemmeno il dubbio che si deve difendere la libertà di parola proprio a partire da chi la pensa in maniera opposta a te. Perchè la parola di chi la pensa come te sono pronti a difenderla tutti, e gli ayatollah per primi. Gli stessi ayatollah che stroncano qualsiasi voce dissidente; proprio come faceva la Chiesa con gli eretici, e come vorrebbero fare oggi i talebani di via Teulada.

Fu vergognoso “l’editto Bulgaro” di Berlusconi contro Biagi e Santoro; ma questi sono i figliocci del Cav: pronti a lanciare un editto identico contro Bruno Vespa

L’accusa che gli viene fatta, a lui come a Minzolini, é di diffondere il verbo del Cavaliere, di pensarla come Berlusconi. Diamo per scontato che sia così. E’ forse vietato avere idee uguali a quelle del presidente del consiglio della maggioranza degli italiani? Chi la pensa come Berlusconi è un suo servo. E chi la penso all’opposto di lui che cos’è? Un eroe della Resistenza? Un apostolo della Verità rivelata?

I nostri talebani la pensano esattamente così. Non capiscono che abbiamo semplicemente due giornalisti, due cittadini, due pirla con idee diverse e l’identico diritto di espressione. A beneficio dei talebani veri, va in fine sottolineato che loro almeno non sono così spudorati da ergersi a paladini della libertà di parola.

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