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LO STELLA DELLA SINISTRA

 

Lo Stella della sinistra è Gian Antonio Stella, editorialista del Corriere, autore di pamphlet di grande successo, che svolge una funzione essenziale: basta leggere quello che ha scritto di Luca Zaia martedì, e si capisce bene perché la sinistra ha perso così nettamente e continuerà a perdere fino all’estinzione.

All’indomani dello straordinario successo del neo governatore del Veneto, Stella scrive: ” Zaia, ex cameriere, muratore e uomo delle pulizie, diventato nuovo Doge”. Un commento, tra l’irridente e lo sdegnato, che è tipico della sinistra snob, della sinistra da salotto, che ha perso ogni contatto con il buon senso e la dimensione popolare. Una sinistra che giudica degni di andare al vertice delle istituzioni solo i professorini, gli ex rettori, i giornalisti (alla Marrazzo?). E’ la sinistra degli Stella che fanno i soldi a palate denigrando la casta, cioè loro stessi…

Dimenticano che quando la sinistra era degna di questo nome (e quando Togliatti mandava a quel paese certi pretenziosi intellettualini) considerava il lavoro un valore, e riteneva suo vanto aver portato anche in Parlamento proprio gli operai, i muratori, gli ex camerieri, cioè quei ceti che i “partiti borghesi” sdegnavano.

Adesso invece lo Stella della sinistra si sdegna perchè Zaia che ha fatto tutti i lavori, anche i più umili, è diventato governatore a furor di popolo veneto. Non capisce ha ottenuto tanti consensi anche perchè incarna l’anima più profonda di un Veneto cresciuto su un preciso comandamento: chi non lavora non mangia.

Comandamento che in parte è stato inquinato dall’assistenzialismo strisciante, che tenderebbe a trasformarlo così: chi non lavora mangia lo stesso, entrando nel pubblico impiego…Per fortuna solo in parte. Resta la convinzione profonda, in Veneto e in tutto il Nord, che devi costruirti tu il tuo futuro; che sei tu il primo responsabile di successi o insuccessi, che ottieni ciò che ti sei guadagnato.

Da questa convinzione profonda derivano tutta una serie di corollari politici: ha diritto ai servizi sociali e sanitari chi ha pagato le tasse, se pago la mensa scolastica (Montecchio Maggiore) posso pretendere che diano i pasti a mio figlio, chi entra illegalmente nel mio Paese ha diritto solo…ad essere espulso, non certo a creare degrado nelle città ed a rivendicare assistenza. Etc, etc

Di fronte al comune sentire, che deriva dall’esperienza di persone che si sono guadagnate tutto ciò che hanno avuto, c’è una sinistra che replica con la magnanimità dei salotti: non siamo così barbari da negare l’assistenza sanitaria a tutti, non siamo così incivili da affamare i bambini, non siamo così poco cristiani da non accogliere i diseredati, non siamo così crudeli da non assistere i nostri fratelli meridionali.

Questa sinistra alla Stella fa sfoggio di buoni sentimenti, trascura solo un piccolo particolare: non spiega mai chi deve pagare e perchè a favore dei bimbi affamati, dei clandestini, del Sud che “non ha lavoro”, dei diseredati del mondo. Omettendo questo dettaglio secondario dimentica però il lapidario ammonimento di Stefano Ricucci: non si può fare i froci col culo degli altri…I cittadini del Veneto e del Nord, invece, non lo dimenticano e votano di conseguenza.

Stella fa parte di quella sinistra che si domanda stupita: com’è possibile che raccolga tanti consensi una Lega che non ha attuato il federalismo, che ha cavalcato solo le paure della gente? Com’è possibile che continui a vincere Berlusconi che ne combina più Bertoldo? Fosse capace di guardarsi allo specchio, vedrebbe riflessa la più esaustiva delle risposte…

 

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