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PRETI PEDOFILI E ANTIFASCISMO

 

Non discuto che la Chiesa abbia le sue colpe, con i preti pedofili oppure con la pretesa di uniformare le leggi dello Stato ai dettami della fede. Anche il fascismo aveva di certo le sue colpe, a cominciare dalla negazione della libertà per continuare con la persecuzione del dissenso.

E’ però interessante notare che le colpe del fascismo sono state denunciate solo quando il fascismo non c’era più: l’antifascismo ha fatto capolino dopo il 25 Luglio ’43 ed è diventato movimento di massa dopo il 25 Aprile ’45. Prima, finché il Duce era in auge e il regime solido, tutti a spellarsi le mani, tutti a prendere la tessera, tutti a lodare le magnifiche sorti e progressive della “era fascista”. Gli antifascisti? Quattro gatti. Non che non ci fossero, ma erano pochi e politicamente ininfluenti; quando esserlo comportava rischi precisi…

Dopo è diventata quasi una festa, adesioni infinite, non c’era italiano (o quasi) che non si proclamasse tale. Finita la seconda guerra mondiale in Italia, come in tutto il resto dell’Occidente, non esistevano le condizioni per ipotizzare un ritorno al potere del fascismo. Era chiaro che si trattava di un fenomeno residuale e destinato ad estinguersi anche in Spagna e Portogallo. Eppure qui da noi era tutto un gridare al “pericolo fascista”. Per cinquant’anni, quand’era ormai inutile, siamo stati tutti guerrieri antifascisti. Nel Ventennio precedente, quando sarebbe servito, zitti mosca e consenso plebiscitario…

Anche la Chiesa, ripeto, ha le sue colpe. Ma perché quando i preti – stando alle accuse – violentavano bambini a raffica nessuno li denunciava? Non dico la gerarchia, non dico i tribunali ecclesiastici, ma nemmeno quelli civili. Questo silenzio di tomba non dipenderà dal fatto che allora la Chiesa aveva sul serio potere, ben più di quello odierno?

Negli anni Cinquanta e Sessanta la Chiesa orientava per davvero la coscienza degli italiani; chi osava violare i suoi dettami veniva additato come “pubblico peccatore”. Eppure nessuno denunciava “l’inaccettabile ingerenza”, anzi tutti erano pronti (e proni) a baciare anelli e pantofole…Ci si straccia le vesti adesso quando sono ben pochi gli italiani che uniformano la loro vita quotidiana ai dettami della Chiesa (pochi quasi come gli antifascisti durante il Ventennio…)

Il potere residuo della Chiesa è anzitutto un potere economico. Detto brutalmente, resta la più grande agenzia immobiliare d’Italia. E non è che questo potere economico non pesi. Ma il controllo delle coscienze è tutt’altra cosa. Massimo si dovrebbe parlare di “tentativo di ingerenza”. Tentativo respinto dall’evidenza che oggi solo una minima percentuale di persone, al momento di divorziare o di abortire, si pone il problema di commettere un peccato, di violare un dettame religioso.

In ogni caso è un fatto che attacchi così virulenti alla Chiesa, accompagnati perfino dalla richiesta di destituire il Papa, giungono in concomitanza con il declino della religione cattolica. Il parallelo con l’antisemitismo, fatto da padre Cantalamessa, è certo spropositato. Anche se non mancano i casi di persecuzione dei cristiani.

Personalmente mi limito al parallelo Chiesa-fascismo: finché un potere è in auge la prudenza consiglia molto rispetto, quando è al tramonto non ci vuole un gran coraggio per coprirlo di attacchi e critiche…

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