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NELLE MANI DI SUOR ILDA

 

 

A quanto pare siamo nelle mani di suor Ilda Bocassini. Nel senso che sarebbe lei – e non i cittadini elettori – a decretare la fine politica di Silvio Berlusconi. Gli esponenti del centrodestra, schierati a difesa del premier, sostengono infatti che questo è l’obiettivo del procuratore aggiunto di Milano: arrivare ad una rapida condanna dell’imputato che, per il tipo di reati contestati (sesso a pagamento con minorenni) consenta di abbinare alla condanna il divieto a ricandidarsi alle elezioni.

Se questo è l’obiettivo della Bocassini va detto subito che è inaccettabile, perchè non può essere l’inchiesta “lenzuole pulite” a chiudere la stagione politica del berlusconismo.

Già è molto discutibile che sia stata “mani pulite” a chiuder la stagione del pentapartito, cioè i decenni del governo della Dc con i socialisti e i laici minori. Discutibili perchè il reato di corruzione, al centro di quell’inchiesta, è un reato che riguarda una somma di singoli individui e non i partiti. Mentre quei partiti furono cancellati da quell’inchiesta giudiziaria. Quando dovevano invece essere – semmai – i cittadini a decidere di mandarli a casa per scelte politiche dissennate, quale l’esplosione della spesa pubblica o pseudo riforme (sanità, scuola) dai risultati molto discutibili.

A maggior ragione oggi che i reati sessuali attribuiti al premier sono di assai dubbia consistenza. Nel senso che – anche fatte salve tutte le accuse, che sono invece tutte da verificare – è difficile vedere in giro delle Santa Maria Goretti sedotte, violentate e indotte a prostituirsi dal premier…(e non lo sono, Maria Goretti, anche se mancava loro qualche mese alla maggiore età)

Personalmente, fossero vere le performance sessuali attribuite a Silvio – proverei più invidia che scandalo o riprovazione. Personalmente penso che vada mandato a casa perchè non ha dimezzato le tasse, non ha rovesciato come un calzino la pubblica amministrazione e non ha nemmeno riformato drasticamente la giustizia ( esigenza questa di ogni cittadino) limitandosi ad assecondare gli escamotage processuali dei suoi difensori. Mentre non credo che vada mandato a casa perché ama circondarsi di fanciulle in fiore e (dicono, dice…) deflorarle a spron battuto.

Ma non pretendo che debba prevalere la mia visione morale così riduttiva. Capisco che molti cittadini considerino invece scandalosa la vita privata del premier, intollerabile in un capo del governo anche per la ricaduta che ha nel consesso internazionale.

Dico però che devono essere i cittadini – e solo loro – a decidere se mandarlo a casa o lasciarlo ciò non ostante alla guida del governo. Perchè in un Paese laico (cioè non soggetto alla sharia né alla legge di altre religioni) non può che essere l’opinione della maggioranza a dettare regole e limiti morali.

Non esiste un’Autorità Superiore oggi nell’Italia secolarizzata. Per fortuna non siamo uno Stato Etico. Ed è grottesco che suor Ilda pensi di smettere la toga, indossare il saio, e diventare così la Giovanna D’Arco che libera lei il Paese da Berlusconi.

 

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