E’ divenuto l’esempio storico per antonomasia di come ci si perda dietro alle futilità dimenticando i problemi e le urgenze vere: 1453, con i turchi che stanno conquistando Costantinopoli ultimo baluardo dell’impero romano d’Oriente, i saggi bizantini discutono di sesso degli angeli. (Sarà maschile o femminile, questo il loro assillo)
2011, con il mondo arabo che salta per aria e l’esodo biblico che arriva dall’altra sponda del Mediterraneo, i “saggi” italiani discutono del sesso di Berlusconi, e manifestano contro la sua vita sessuale.
Non sempre le manifestazioni di piazza ottengono il risultato auspicato; come ci dimostra proprio il caso dell’Egitto dove, alla fine della giostra, un golpe militare si è sostituito al despota Mubarak e, come prima cosa, ha chiuso il parlamento ultima parvenza di democrazia.
Le manifestazioni svoltesi ieri in 230 nostre città, con oltre un milione di donne in piazza, avrebbero invece – secondo Repubblica – raggiunto il risultato auspicato. Nel senso che la fiducia nel premier sarebbe ulteriormente crollata.
Leggendo i dati del sondaggio – gradimento per Berlusconi 30,4 per Grillo 35,2 per Fini 35,3 per la Bonino 45,3 – ho qualche perplessità…Qualche dubbio comunque può esserci sul conseguimento del risultato, ma nessuno sul diritto di scendere in piazza a manifestare contro chiunque e in qualunque modalità purchè non violenta.
Sulle manifestazioni di ieri è lecita solo una critica. L’opposizione che si camuffa da Italia; le donne legittimamente schierate contro Berlusconi che si camuffato da donne tout court.
Non credo che tra i manifestanti di ieri ci fossero frotte né di pidiellini né di leghisti. E allora perchè lasciare a casa le bandiere e i simboli di partito? Con l’unico obiettivo, mi pare, di far credere che sia l’intero Paese sdegnato contro Berlusconi al punto di volerlo mandare a casa; e non invece la parte di Paese rappresentata dall’opposizione. Così le donne: sono tutte, ma proprio tutte, scandalizzate dalla vita sessuale di Berlusconi? Sentendo le telefonate femminili che arrivano a Telenuovo, non direi.
Tanto per intenderci, il giorno prima al teatro Del Verme di Milano, Giuliano Ferrare aveva chiamato a raccolta una rappresentanza di “berlusconiani in mutande, ma vivi”. Senza far credere di rappresentare tutte le donne e tutti gli uomini italiani.
Da laico impenitente dove concludere osservando che siamo molto più avanti dell’Iran dove, non ammettendo il sacerdozio femminile, sono solo gli ayatollah ad arringare la folla. Mentre da noi l’emancipazione della donna consente che lo faccia anche suor Eugenia Bonetti, la missionaria della Consolata salita sul palco a Roma.
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