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BERLUSCONI E L’ARMA SEGRETA

 

Giuliano Ferrara da amico di Berlusconi, come ama definirsi per chiarezza, scrive nel fondo domenicale sul Giornale che comunque sia il Cavaliere è stato “incastrato”.

Questo è il punto, questo il problema politico. Si può ripetere all’infinito, come hanno fatto tutti i massimi dirigenti del Pdl riuniti a Cortina, che è una vergogna, che è scandalosa la violazione della privacy, che è vittima del circuito mediatico giudiziario. Ma il dato politico resta: ingiustamente o giustamente, fatto sta che Berlusconi è incastrato; si riesce a disincastrarlo, cioè a fargli recuperare credibilità e – soprattutto – slancio per un’efficace azione di governo?

Lo stesso Ferrara l’ha definita la “missione impossibile” di Berlusconi…

Sempre a Cortina un dirigente veneto del Pdl, che viene dal Msi, è stata forse ancor più efficace, commentando nell’anonimato: “Siamo nel ridotto della Valtellina a sperare che i nazisti abbiano inventato l’arma segreta capace di farci vincere la guerra…ma, come sappiamo, l’arma segreta non esisteva allora e non esiste oggi”

E’ pressochè impossibile che arrivi la V2 a salvare Berlusconi per una serie di motivi. C’è anzitutto lo sputtanamento da intercettazioni rese pubbliche che, per quanto vergognoso è, appunto, ormai pubblico. Forse c’è anche qualcosa di più.

Le telefonate vanno prese con le molle e richiedono mille riscontri prima di diventare prove. Ma, se fosse vero e dimostrato, che il Cavaliere ha promesso alla Arcuri la conduzione di Sanremo per portarsela a letto, non sarebbe più una questione privata. Un conto è infatti prometterle la direzione del Tg4 al posto di Fede, che il Tg4 è cosa sua, di Berlusconi; mentre Sanremo e la Rai sono cosa nostra. Si tratterebbe cioè di un incarico ben remunerato in un’azienda pubblica. Della serie, per capirci, Gianfranco Fini che fece ottenere produzioni in Rai alla mamma dell’amata Elisabetta Tulliani…

C’è poi un’altra questione, ancora più pregnante, che rende assai ardua la fabbricazione dell’arma segreta vincente. Sono i programmi, i programmi di governo, che Pdl (e Lega) hanno completamente disatteso: nessun taglio delle tasse, anzi l’esatto contrario; le “città più sicure” sono rimaste sui manifesti della campagna elettorale; la riforma della pubblica amministrazione è ferma al display con le tre faccine; il contrasto all’immigrazione è naufragato con la guerra a Gheddafi; e via elencando.

Credo che a fronte di una incisiva e palpabile azione di governo, gli elettori – almeno quelli di centrodestra – avrebbero perdonato a Berlusconi una, cento, mille escort. Mentre, rimasti a bocca asciutta sulle aspettative che li avevano indotti a votare, sono diventati bacchettoni pure loro e non perdonano nemmeno lo sguardo ad una scollatura…

L’arma segreta si è infranta sulle parole pronunciate a Cortina da Galan, riguardo all’esecutivo di cui fa parte: “In teoria – ha detto – doveva essere un governo liberale, in pratica è stato governo socialista”.

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