E’ arrivata, è scesa in campo a dettar legge nel nostro Paese, la Loggia vera. Potremmo chiamarla la P-Europa. E, essendo quella vera, nessuno lo denuncia. Anzi: nessuno fiata.
Niente di nuovo, è la storia che si ripete. Per decenni in Italia c’è stato un potere totalmente eversivo rispetto alle istituzioni e alle regole democratiche, di fronte al quale tutti si inginocchiavano; un potere tanto forte che non si osò neppure ipotizzare reati a suo carico; un potere eversivo con un nome preciso: Gianni Agnelli. Ma nessuno lo chiamava col suo vero nome. Anzi, per distrarre l’attenzione, fu inventato un falso scopo: Licio Gelli e la P2
Come se il Gran Maestro di Arezzo avesse mai avuto un millesimo del potere del Gran Maestro di Villar Perosa. Abbia promulgato leggi speciali ed istruito processi contro il superRotary della P2 (i cui affiliati erano ancora più fatui, cioè più illusi di contare qualcosa, di coloro che tutt’ora perdono le loro serate nei vari rotary…). Ed intanto l’Avvocato depredava indisturbato l’Italia a beneficio suo (anzitutto!) e della Fiat.
Così adesso. Raffica di denunce processuali e mediatiche contro la P3, la P4, la P5, queste che sono cricche da sagra di paese, al confronto della loggia vera, dalla P-Europa, che vuole mettere le mani sui gioielli della famiglia Italia – Enel, Eni, Finmeccanica – sulle nostre banche ricche e ben patrimonializzate, prive di titoli tossici, non infognate in prestici greci…Ma, al cospetto della loggia vera, il silenzio è totale o quasi. Proprio come con Agnelli, ci si limita a baciare devotamente la pantofola europea.
L’ex rettore dell’università di Padova, uomo stimato e considerato nonchè affamato di politica, per i meriti propri non è riuscito a diventare nemmeno…Scilipoti, cioè deputato nel partitino di Di Pietro! Ora d’accordo che la Bocconi conta più del Bo’, ma a chi la raccontiamo che il presidente della Bocconi sta diventando capo del governo della terza potenza economica d’Europa per meriti propri, per chiara fama?
Il primo merito di Mario Monti è tale e quale quello di Lucas Papademos, non a caso nuovo capo designato del governo greco: sono entrambi “Europa-servants”. Sono al totale servizio di quella Europa che l’uno, Papademos, ha già servito come vicepresidente dell Bce, l’altro, Monti, come commissario europeo. Insomma sono uomini della P-Europa che di loro si fida.
Vogliamo credere che Monti l’abbia scelto Napolitano? Che sia l’inquilino del Colle a comandare in Italia? Resta da spiegare come mai in tutti i decenni in cui è stato dirigente nazional del Pci (con Amendola, Pajetta, Longo, Ingrao) contava poco e non comandava per nulla. Sarà molto migliorato con l’età…
C’è un ultimo parallelo inquietante con la Grecia. Anche l’ex premier Papandreou voleva appellarsi alla sovranità popolare, voleva che fossero i cittadini greci a decidere con un referendum. La P-Europa l’ha vietato. Proprio come in Italia dove il fermo proposito di Berlusconi di andare ad elezioni anticipate si è dissolto nello spazio di un mattino, cioè nello spazio dell’ennesimo tsunami speculativo che ci ha investito ieri.
Chissà mai chi l’avrà orchestrato questo tsunami…Fatto sta che la sovranità popolare viene espropriata dai due “Europa-servants” che stanno per guidare Grecia ed Italia. Per risanare i due Paesi o per consegnarli definitivamente nelle mani degli speculatori (magari spiegando che, per salvarsi, non si possono che svendere i gioielli di famiglia…)?
Temo che la soluzione finale sia la seconda. Ma, anche fosse la prima, anche fosse il risanamento, bisogna concludere che ci si può arrivare solo mettendoci nelle mani di un Gran Maestro, cioè archiviando la sovranità del popolo italiano.
Lascia un commento