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MONTI DA DEL CORNUTO ALL’ASINO

 Quando dice che gli evasori fiscali mettono le mani in tasca ai cittadini Mario Monti sta dando del cornuto all’asino.

Chi infatti mette per primo le mani in tasca ai cittadini è lo Stato, sono i governi come il suo che continuano ad aumentare le tasse; che, come calcola oggi il Corriere economia, ci costringeranno nel 2012 a lavorare una settimana di più dell’anno scorso per pagare tasse e contributi, spostando il Tax Freedom Day dal 14 al 19 Giugno.

Lo Stato riesce a mettere le mani in tasca perfino agli evasori fiscali; i quali evasori totali non lo sono mai perchè, se vogliono fare il pieno, comprarsi la Nutella piuttosto che un felpa, le imposte indirette le pagano pure loro. Quando poi lo Stato non fornisce un equo controvalore di servizi rispetto ai soldi che preleva dalle tasche dei contribuenti – ed è il caso italiano – allora si comporta da delinquente più colpevole ancora di chi svicola le tasse.

Dopo di che l’evasione fiscale è un grave problema. Diamo anzi per scontato che sia il più grave di tutti. Domanda: chi deve risolverlo? Siamo forse noi cittadini contribuenti? Non mi sembra. Ma allora perchè Mario Monti viene in televisione a dirci che l’evasore mette le mani in tasca ai cittadini? Pensa forse di risolvere il problema con le prediche? Perchè – invece di perder tempo a predicare – non riforma l’Agenzia delle entrate e la Guardia di finanza che così pochi frutti concreti hanno prodotto? Perchè non impone al Parlamento di varare leggi antievasione più severe? (Ergastolo agli evasori! Altrochè solo le manette)

Personalmente credo che il primo strumento per combattere l’evasione sia la riduzione della pressione fiscale, ma è indubbio che ci vuole anche una deterrenza efficace. Se – ad esempio – la deterrenza lo Stato è incapace di esprimerla nei confronti dei ladri, non andrà mica a prendersela con i derubati per l’aumento dei furti?…Qui sembra quasi che l’evasione fiscale sia colpa di chi paga le tasse. Quando invece è responsabilità prima dei governanti, passati e presenti, che consentono agli evasori di evadere. Ai ladri di rubare, agli stupratori di stuprare, agli scansafatiche di prendere lo stipendio senza lavorare.

Personalmente credo che l’evasione da lavoro faccia danni incommensurabili, più gravi ancora di quella fiscale. Facciamo anche qui un esempio con il mondo da cui proviene il prof. Mario Monti. Oggi l’attestato di laurea è carta straccia, dimostrata dal fatto che non garantisce occupazione alla larga maggioranza dei neolaureati. Carta straccia mascherata dal valore legale del titolo di studio, che giustifica la soppravvivenza del 95% dei nostri atenei che andrebbero invece rasi al suolo.

Docenti universitari che, una volta entrarti in ruolo, tali restano fino alla pensione: sia che insegnino per tre ore alla settimana, sia che eludano un compito tanto gravoso; sia che ricerchino sia che non pubblichino alcunchè; sia che evitino anche la fatica degli esami orali, ormai sostituiti in molte facoltà dai test scritti che vengono corretti automaticamente dal computer. Questa vergognosa evasione dal lavoro è forse colpa dei docenti universitari? No. Fossi uno di loro, farei anch’io una beata minchia come molti di loro.

La colpa è di un sistema, è di uno Stato che non sa o non vuole combattere l’evasione da lavoro esattamente come non ha mai combattuto quella fiscale.

Ecco perchè Mario Monti e i tanti buoi che prima di lui hanno pascolato a Palazzo Chigi (e, oso dire perfino, sono saliti al Quirinale) fanno ridere quando danno dal cornuto all’asino.


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