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UN ABBRACCIO A ZEOLI, SIMBOLO DEL PADOVA CHE VORREMMO

 

Grinta, cuore e attaccamento alla maglia non sono mai venuti meno nelle sue prestazioni. In campo ha sempre dato il centodieci per cento, assumendosi la responsabilità di eventuali errori e contribuendo sempre alla grande ai risultati positivi del Padova. Anche quando l’allenatore gli ha preferito, nella formazione titolare, un compagno di squadra, Michele Zeoli non ha smesso di trasmettere ai compagni tutto l’ardore e la determinazione che ha dentro, saltando in piedi sempre per primo dalla panchina quando c’era da andare a festeggiare un gol appena realizzato. Ci mancherà molto nei prossimi mesi il difensore centrale romano tifoso del "Toro", fermato giovedì in allenamento da una lesione al retinacolo dei peronieri (il tendine che passa dietro il malleolo del piede) che lo costringerà o al gesso o addirittura ad un intervento chirurgico e dunque ad uno stop forzato di almeno 60 giorni. Ci mancherà proprio il suo esempio di giocatore che esce dal campo sempre a testa alta perchè sa di aver dato tutto. Ci mancherà il suo essere simbolo del Padova che vorremmo: una squadra che per l’obiettivo finale non tira mai indietro la gamba, che si sacrifica, che fa delle doti umane l’imprescindibile complemento delle qualità tecniche per il raggiungimento del traguardo che ormai questa piazza sogna da troppo tempo. Un grande in bocca al lupo a Zeoli per la guarigione: la speranza è quella che l’operazione non serva e che fra due mesi Michele sia pronto, insieme agli altri, a dare il suo contributo nelle partite che conteranno veramente, quelle dei playoff. I compagni non potrebbero fargli regalo più bello che centrare un posto tra le prime cinque…    

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