Non pensavo, quando domenica l’arbitro Vuoto di Livorno ha fischiato la fine di Padova-Cremonese sancendo di fatto il quinto fallimento consecutivo dei playoff da parte dei biancoscudati, che in così tanti si sarebbero aggrappati all’esilissima speranza che tra Ternana e Foggia domenica prossima non finisse in parità (pur bastando ad entrambe, appunto, un pareggio per accedere l’una alla salvezza diretta, l’altro ai playoff!). E’ bellissimo constatare che i tifosi del Padova, nonostante dieci anni e passa di delusioni, non sono ancora stanchi di sperare che la loro squadra del cuore ce la faccia e che, dietro l’angolo, la dea bendata sia pronta, prima o poi, a mostrare ai nostri eroi il pollice alzato. Questa forza denota un grande attaccamento alla causa e un’immensa passione nei confronti dei colori biancoscudati di cui la società dovrà tenere conto nella programmazione dell’immediato futuro se non vuole gettare questo prezioso patrimonio alle ortiche.
Mi tocca però (e la cosa, credetemi, mi fa male perchè vorrei tanto crederci anche io fino alla fine) travestirmi da pompiere e buttare acqua sul fuoco dell’entusiasmo rimasto: oggi ho infatti telefonato ad Alì Lolli, uno dei tre ex del Padova che ora vestono la maglia della Ternana (gli altri due sono Luigi Sartor e Marco Rigoni). Non mi ha detto chiaro e tondo che contro il Foggia giocheranno per il pareggio, ci mancherebbe, ma spiegandomi che "chiaramente abbiamo un obiettivo da raggiungere e, sapendo che basta il pari, non andremo in cerca di correre rischi inutili" mi ha fatto chiaramente capire che, pur disputando la loro onesta partita, quelli della Ternana non andranno in cerca di fare gli eroi per fare un favore al Padova. Lolli si è detto dispiaciutissimo per le condizioni del Padova, ma giustamente, nel calcio come in ogni altro ambito della vita, ognuno guarda all’immediato traguardo da raggiungere che per la Ternana è un punto che vale la salvezza. Purtroppo il Padova si è mangiato tutto contro la Pro Sesto due settimane fa, ma anche, come sottolineava giustamente Varricchio a fine gara a Cremona, tra la trasferta a Legnano del 13 gennaio alla partita in casa col Sassuolo vinta con Sabatini in panchina per la prima volta: otto punti in otto partite in quell’arco di tempo sono stati davvero troppo pochi!
Non credo a questo punto abbia più senso continuare a sperare! Meglio voltare pagina e iniziare, prima possibile, a programmare. Stavolta davvero imparando dagli errori del passato.
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