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CHE I GIOCATORI SI ASSUMANO LE LORO RESPONSABILITA’

Caratterialmente non sono una che crede alle coincidenze o alle metamorfosi improvvise e apparentemente inspiegabili. Men che meno alla "cappa di sfiga" che, secondo alcuni, aleggerebbe su Padova e sul Padova, a causa della quale in questa piazza è impossibile ottenere risultati.

Credo invece nella buona volontà e nella determinazione delle persone, due elementi psicologici che hanno il potere di muovere gli eventi da una parte o dall’altra se usati in dose massiccia. Ecco, sono convinta che attualmente il problema del Padova non sia un allenatore che all’improvviso non capisce più nulla di calcio dopo aver impresso alla squadra, nel mese di agosto, un gioco perfettamente equilibrato e spumeggiante. Anzi: lui ce l’ha messa e continua a mettercela tutta. Penso piuttosto che, alla prima difficoltà, qualche giocatore abbia un po’ mollato, non facendo più fino in fondo il proprio dovere. Esonerare Sabatini? Per quel che mi riguarda sarebbe l’ennesimo palliativo che non risolve il problema alla radice. 

I giocatori, che non possono all’improvviso essersi "imbrocchiti" del tutto visti i numeri che hanno esibito fino a non molto tempo fa, devono guardarsi in faccia, guardarsi allo specchio e chiedersi se hanno fatto fino il fondo quel che dovevano per evitare un inizio di stagione così terrificante. Capisco che faccia male pigliare certi gol, che sia dura rialzarsi quando si va sotto, che non sia facile giocare a Novara, su un campo caldo, stretto e fangoso. Però bisogna che mettano insieme le loro forze e reagiscano, da uomini prima che da giocatori di calcio. Questo mi aspetto di vedere domenica con la Pro Sesto in casa. Se non lo vedrò, penso che il destino di Sabatini sarà segnato: ma penso anche che non sia giusto che finisca così.       

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