Era proprio il segnale che volevo vedere quello di Lecco.
Una squadra capace, anche in corso d’opera, di rimettere nella guaina il fioretto e di tirare fuori la sciabola. Un Padova capace anche di essere "ignorante", come ha giustamente sottolineato a fine gara capitan Paolo Cotroneo.
Purtroppo in serie C si incontrano molto spesso squadre che si difendono in dieci uomini dietro la linea della palla. Se i biancoscudati si fossero ostinati a voler utilizzare solo le armi "fine" avrebbero ottenuto lo stesso risultato di chi pretende di aprire una cassaforte con l’apriscatole.
Di fondamentale importanza il passo avanti dimostrato a Lecco. Ora però c’è una doppia da non fallire, in cui il Padova potrà mettere da parte l’ignoranza appena imparata e tornare a sfoderare le armi a lui più care: all’Euganeo lunedì, nel posticipo, arriva la Reggiana, poi c’è la trasferta in casa della capolista Pro Patria, che chiude il girone d’andata. Se porterà a casa sei punti, comincerò davvero a pensare che siamo a buon punto.
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