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SEGNALI DI RISVEGLIO

 

 

Lo spunto per scrivere questo post mi arriva da alcuni episodi che sono successi in settimana, dopo il ritorno di Carlo Sabatini sulla panchina del Padova.

Martedì, nel giorno del primo allenamento del tecnico perugino, sono andata a Bresseo. Tra i primi giocatori che ho visto arrivare c’era Max Varricchio, che mi si è manifestato un po’ demoralizzato. Gli ho chiesto cos’avesse e lui mi ha risposto, con la sincerità che sempre lo ha contraddistinto da quando è arrivato qui, che se la squadra è in questa situazione la colpa è senz’altro di chi va in campo, dunque dei giocatori, ma che è necessario che l’ambiente si ricompatti intorno alla squadra, altrimenti non si andrà da nessuna parte.

Secondo episodio: Eder Baù rilascia (mi pare mercoledì, ma non è importante il giorno) un’intervista a due quotidiani locali che pubblicano una dichiarazione del tipo (parola più parola meno): "Non vedo l’ora che finisca il campionato per andarmene". Lo stesso Baù, poche ore più tardi, chiede alla società di diramare un comunicato ufficiale in cui smentisce di aver detto di voler andare via e conclude affermando che "tocca alla squadra far cambiare idea ai tifosi e che lui ce la metterà tutta" facendo il proprio dovere in campo. In questo modo l’esterno asiaghese ha per la prima volta teso la mano ai tifosi, dopo la bufera sorta in occasione dell’irruzione degli ultras in spogliatoio.

Terzo episodio: la lettera aperta scritta ieri da un presidente che di errori ne ha commessi tantissimi (e non abbiamo mai mancato di sottolinearli) ma ha comunque un grande cuore e generosità da vendere e chiede ora ai tifosi e a tutta la piazza di stargli vicino. Per provare, tutti insieme, a raggiungere l’obiettivo tanto desiderato.

Sembrano episodi apparentemente banali. Invece io li interpreto come segnali del risveglio di una squadra che ha di nuovo voglia (dopo settimane di silenzio e isolamento) di dialogare e confrontarsi con chi la circonda e, aldilà delle critiche, le vuole un bene dell’anima.

Sono segnali piccoli, per carità, ma rispetto all’elettroencefalogramma piatto dell’ultimo periodo è già qualcosa che ci sia la volontà da parte del Padova di rimettersi in discussione. Chissà che questa sia la premessa per una prestazione convincente a Venezia.

    

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