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COME PRIMA PIU’ DI PRIMA

Tutto finito? Musi lunghi? Altra stagione buttata?

Può essere. Ma non è ancora detto. E, scusatemi se vado contro corrente, ma io alla conquista della finale, e poi della serie B, credo come prima. Anzi, più di prima. E tutto questo per una serie di buoni motivi.

1) Il Padova, questo Padova, rende al meglio solo quando ha davanti a sè un unico risultato possibile: LA VITTORIA. E’ stato così all’indomani della sconfitta interna in campionato contro il Ravenna e sono arrivate cinque vittorie di fila. A Ravenna, tra sei giorni, sarà di nuovo così: i biancoscudati dovranno per forza vincere e questo spingerà ciascun giocatore a dare il meglio di sè. Perchè, dopo aver fatto cinque vittorie e dico cinque vittorie di fila, di cui tre fuori casa in campi tutt’altro che agevoli, non dobbiamo sperare che ne faccia una al "Benelli" di Ravenna? Per carità, non sarà una passeggiata, non sarà facile, ma da qui a dire che faremmo meglio già a deporre le armi ce ne passa.

2) Ritiro fuori la faccenda degli ultimi playoff del Padova, quelli del 2003. A costo di essere ripetitiva e ridondante. Allora i biancoscudati la prima la persero in casa contro l’AlbinoLeffe, in maniera peraltro rocambolesca: il portiere Colombo prese un gol assurdo da quaranta metri su punizione di Regonesi, riuscimmo in qualche modo a pareggiare su un autorete propiziata da un tiro di Orlando ma, nel finale, non capendo che era una partita maledetta (nei primi minuti non era stato convalidato al Padova un gol su colpo di testa di Porrini che il portiere Acerbis aveva buttato fuori ben oltre la linea bianca), per la troppa voglia di andare a fare il 2-1 pigliammo un gol su calcio di rigore che grida ancora vendetta. Al ritorno poi vincemmo (sul neutro di Cremona) 1-0, gol di Ciro Ginestra, ma questo non bastò proprio perchè in casa avevamo perso e l’AlbinoLeffe passò il turno perchè meglio classificato al termine della stagione regolare. Ricordo che i giocatori a fine partita, dopo aver buttato fuori tutta la rabbia per il risultato beffardo che puniva il Padova solo perchè era arrivato quinto in campionato, dissero in coro: "Se non avessimo perso all’Euganeo, sarebbe bastato un pareggio…".     

3) Quello stesso AlbinoLeffe andò poi in finale con il Pisa: perse la prima, a Pisa, 2-1, e al ritorno, con lo stadio di Bergamo pieno di pisani (i quali non persero l’occasione di urlare: "giochiamo in casa lalalalalalala" e "benvenuti all’Arena Garibaldi"), sovvertì quello che sembrava un destino già scritto, vincendo ai supplementari e volando in B. Da dove, peraltro, non è più sceso. 

Vi bastano questi motivi per continuare a sperare insieme a me che il sogno non è ancora finito?   

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