Carlo Sabatini rimane sulla panchina del Padova. Ed è giusto così.
Perchè il presidente Marcello Cestaro, persona perbene che proprio per questo motivo per certi aspetti non c’entra niente col mondo del calcio, ha capito che non si poteva lasciare a casa una persona che ha lavorato bene e che è perbene come lui solo per "dare una scossa". Il presidente è uno che va a fondo nelle cose: quando ha capito che le colpe di questa situazione difficile non stavano su Sabatini, non gli è dunque risultato difficile confermargli la fiducia.
La notizia stamattina mi ha riempito il cuore di gioia, ma non l’ha riempito solo a me: ieri, in attesa di avere riscontri sulle fitte riunioni dei vertici societari, si è scatenato un intenso tam tam tra i tifosi che, qui sul blog di tgpadova.it ma anche su facebook e sul muro del calcio Padova, hanno preso le assidue difese del mister. Anche chi scriveva che il cambio in panchina era inevitabile perchè otto sconfitte sono tante lo diceva con malinconia, lo diceva continuando comunque a sostenere Sabatini. Addirittura è nato su Facebook un gruppo di tifosi che volevano Carlo Sabatini alla festa del Centenario in ogni caso, anche da mister esonerato. Perchè la promozione in B dopo 11 anni non si dimentica.
Insomma, non c’è tifoso che, allo stato attuale delle cose, riesca ad immaginarsi un Padova senza Carlo Sabatini. Credo che Cestaro abbia tenuto conto anche di questo nella sua decisione. Penso che in nessuna piazza, di fronte alla possibilità di esonero dell’allenatore, i tifosi si siano mobilitati in questo modo per salvare la panchina al mister.
Ora però bisogna reagire. Bisogna che la squadra si liberi delle sue paure e torni semplicemente a fare quello che fino a dieci giornate fa le riusciva benissimo: giocare un bel calcio facendo cose semplici, senza spettri o fantasmi che ne condizionino il rendimento.
Qualcuno della società oggi a Bresseo deve entrare in spogliatoio e dirglielo. Cercando sì in questo caso di dare la scossa che finora è mancata.
P.S.: non prendetemi per un’inguaribile romantica che non vuol vedere tutta la realtà! E’ evidente che Cestaro lo ha contattato Andrea Mandorlini per capire se poteva essere l’uomo giusto al momento giusto. Apprezzo però il fatto che, di fronte alle complicazioni dell’operazione, il presidente abbia preferito fare un passo indietro e tenersi stretto un allenatore amato dall’intera piazza piuttosto che fare l’ennesimo salto nel buio prendendo un altro tecnico senza la garanzia del risultato.
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