Dopo quasi tre mesi il Padova è finalmente riuscito a fare uno squillo di tromba e a dire: "Ragazzi, non sono morto. Sono qui vivo e vegeto che lotto insieme a voi".
E’ tantissima la gioia che provo dentro per questa vittoria, conquistata contro una diretta concorrente alla salvezza, soprattutto perchè ancora una volta c’è stato da soffrire e i biancoscudati sono tornati a dimostrare di saperlo fare, tutti insieme, compatti. Quel lungo abbraccio collettivo nel finale di gara tra i giocatori la dice lunga su quanto ciascuno di loro abbia davvero messo in campo quel qualcosa in più per conquistare tre punti più che preziosi.
Detto questo però, calma e gesso. Tante volte io per prima mi sono lasciata coinvolgere dall’entusiasmo e ho pensato troppo bene del Padova perchè ne sono profondamente e visceralmente innamorata come ogni singolo tifoso. Dopo la vittoria col Cesena all’Euganeo, l’11 dicembre scorso, sembrava che la miniserie di sconfitte consecutive fosse definitivamente alle spalle e invece non è stato così. Di passi falsi, neanche novanta giorni, ne sono arrivati ben 10. Mica noccioline.
Ecco perchè stavolta dico, e lo sottolineo mille volte, che questa vittoria è solo il primo passo della rinascita. Il viaggio verso la salvezza forse si è un po’ tranquillizzato, ma non è certo meno tortuoso di quanto lo fosse ieri. La strada è ancora lunga e difficile. Bisogna che di vittorie così ne arrivino altre.
E la prima della serie deve arrivare proprio sabato prossimo all’Euganeo contro il Crotone.
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