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EPPUR SI MUOVE

L’unica consolazione che rimane è proprio questa. Che la classifica ancora non ci condanna, che la salvezza diretta è ancora lì a portata di mano (due soli punti, ma ci rendiamo conto?), che alla fin fine un punto è meglio che 0 punti e che in giro c’è molto di peggio: quattro giocatori del Mantova hanno messo in mora la società perchè non paga gli stipendi, ad esempio, e questo potrebbe avere presto ripercussioni anche in termini di punti di penalità. Ma anche il Frosinone e la Triestina, usciti dal campo più storditi rispetto al Padova, non se la passano tanto bene.

Le note diciamo così "positive", però, si fermano qui. Si può essere ottimisti all’inverosimile oppure tifosi nel cuore oltre ogni ragione e analisi lucida. Ma di fronte alla partita di oggi neanche le mamme dei giocatori sarebbero in grado di dire bravi ai loro figli. L’assenza di gioco e di personalità è ormai all’ennesima potenza. Nessuno in campo si prende nemmeno la briga di provare a costruire una manovra, di provare a fare il punto di riferimento, di prendersi uno straccio di responsabilità. Si va avanti a passaggini in orizzontale, chiusi puntualmente con un lancio lungo inguardabile. Ma dove possiamo mai arrivare di questo passo?

Mi piange il cuore a dirlo, ma anche Sabatini oggi ci ha capito nulla di questa partita: purtroppo il silenzio stampa ci ha impedito di chiedergli lumi sulle sue scelte e può essere che magari qualche giocatore finito inspiegabilmente in panchina avesse un valido motivo per starci. Però Vantaggiato onestamente, in queste condizioni fisiche e aggiungo anche mentali, è impresentabile. A Cuffa inoltre non può essere preferito Morosini, perlomeno non il Morosini visto all’opera fino ad adesso a Padova. Posso capire solo la scelta di schierare Rabito perchè in casa effettivamente, l’ultima partita col Lecce, ha fatto molto bene. Ma a questo punto meglio Bonaventura tutta la vita: almeno corre, si impegna e prova a saltare l’uomo. Cosa che i suoi compagni sembrano aver totalmente disimparato. 

Guardando la classifica, che appunto si è mossa, la salvezza è paradossalmente ancora possibile. Ma non con questa pochezza. Non con undici giocatori ridotti all’ombra di loro stessi. Piuttosto in campo ci vada chi si mangia l’erba, chi dalla panchina non smette mai di tifare i compagni (Cotroneo), chi magari tecnicamente è meno forte ma almeno ci mette gli attributi.  

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