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LA RESA DEI CONTI PARTE TERZA

Ero straconvinta che il Mantova non avrebbe vinto ad Ancona. E che quindi il Padova, in qualunque modo fosse andata all’Euganeo contro il Brescia, sarebbe approdato ai playout.

Proprio per questo temevo tantissimo la partita di oggi: avevo il terrore che Possanzini e Caracciolo potessero rifilarci una sonora imbarcata e dentro di me dicevo: "Vabbe’, siamo già praticamente sicuri ai playout: ma con che spirito li affronteremo se ci arriveremo reduci da una sconfitta che ci avrà di nuovo messo davanti a tutti i nostri limiti?".

Il Padova sul campo migliore risposta ai miei dubbi e alle mie (e non solo mie) ansie non poteva dare. Mi è sembrato di tornare indietro di sei mesi, a quando si vinceva e si convinceva e occupavamo una posizione in classifica molto più vicina a quella in cui ha chiuso il campionato il Brescia. E difatti sul campo le differenze non si sono viste: i biancoscudati hanno messo un supplemento di cuore e rabbia che invece al Brescia è mancato, ma anche dal punto di vista del gioco i 24 punti di differenza in classifica non si sono visti. 

Italiano il regista perfetto, Renzetti l’ispiratore, Cuffa e Di Nardo il cuore e la generosità oltre l’ostacolo, Soncin e Bovo due lottatori. Difesa finalmente solida e registrata, Sabatini che legge perfettamente la partita e schiera una formazione compatta, stretta tra i reparti ma allo stesso tempo pungente e intraprendente.

Ora basta solo una cosa: continuare a lottare. Con questo spirito si può battere la Triestina. E tenersi stretta una categoria che la città, vista l’ennesima straordinaria risposta di pubblico di oggi, si merita assolutamente.

 

 

 

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