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DI “PREZIOSI” CI SON SOLO I GIORNI PERSI

Passano i giorni e cresce, giustamente, la preoccupazione dei tifosi. Come ogni anno, al calcio Padova sta andando in scena una telenovela che solo Dio sa quando finirà. Come ho già avuto modo di sottolineare in un commento al post precedente, preferisco aspettare che le varie indiscrezioni su Pastorello, Preziosi e compagnia briscola acquisiscano un pizzico di realistica conferma prima di esprimere su questa cosa il mio punto di vista. L’incontro tra il patron biancoscudato e quello del Genoa c’è stato, ma prima di fasciarmi la testa voglio capire cosa ne è venuto fuori e se e in che modo i due avranno a che fare l’un con l’altro nella gestione del Padova.

Su una cosa però non posso nè tacere nè transigere. E cioè sul tempo prezioso (quello sì, altro che l’Enrico genoano!) che come ogni anno si sta perdendo nel momento in cui andrebbero invece fatte le scelte più importanti e radicali. Non è possibile che anche stavolta i giorni immediatamente successivi alla conclusione del campionato non siano stati sfruttati a dovere per porre solide basi per la stagione 2010-2011. 

Capisco la grande voglia di Cestaro di trovare qualcuno che condivida con lui le fatiche economiche e fisiche di un "giocattolo" che gli costa milioni di euro e, a tratti, gli provoca più ansie e preoccupazioni che gioie e soddisfazioni. Ma non può, per la quinta estate di fila, dimostrare di non aver capito che sono questi i giorni più "fertili" e che non si possono continuamente rimandare le scelte relative allo staff tecnico che è il vero caposaldo su cui si fonda la gestione di una squadra.

Così si perdono le prime scelte e poi si deve andare alla ricerca dei rincalzi. Che in qualche caso non vanno bene e costringono poi il presidente a riallargare gli ormai famigerati cordoni della borsa a gennaio per rimediare. Gennaio che peraltro non è sempre garanzia di "riparazione eseguita" (vedi Vantaggiato).

Giuseppe Giannini se n’è andato a Verona perchè col Padova aveva già un accordo verbale ma Cestaro continuava a fargli slittare la firma e lui non si è più fidato. Fidandosi invece legittimamente dei dirigenti gialloblù che, quando hanno deciso che era il loro uomo, non lo hanno mollato un secondo. Ci siamo lasciati scappare l’opzione che avevamo su Bonaventura e pure Darmian. Perdite già importanti, cui NON devono seguire quelle di Cuffa e Renzetti. Come emorragia può bastare: ora è arrivato il momento di agire.   

Aveva chiesto tre giorni per fare un grande Padova, presidente. Ne sono passati quattro e non sappiamo ancora niente. E allora riprenda in mano le redini di questa società e faccia le scelte giuste, nei tempi giusti. I tifosi hanno appena ripreso fiducia, in lei e nella squadra: non gliela faccia andare via così!

  

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