Rino Foschi, fino a questo punto del mercato, si è mosso non bene, di più. Il direttore sportivo del Padova ha portato a casa giocatori molto interessanti e sta pure iniziando a piazzare quelli che già il Padova ha in rosa e non rientrano nei piani. Quello che finora mi ha colpito di più è Davide Di Gennaro perchè, detto molto semplicemente ma proprio per questo efficacemente, ha la fantastica dote di saper sempre cosa fare del pallone. Non è poca cosa. Anche Crespo ed Esposito mi convincono, mentre rimando il giudizio su Vicente, Ronaldo e Legati che ho visto poco e non ancora nel loro momento migliore.
Condivido in pieno l’idea di puntare su giovani di qualità. E’ la strada giusta. A Padova di vecchie glorie che alla fine hanno solo svernato ne sono passate fin troppe in questi anni. Una sconfitta o un traguardo mancato si possono anche digerire se vedi negli occhi di chi scende in campo la voglia di provarci. Se invece noti che chi ha la palla tra i piedi non ha alcuna voglia di dimostrare alcunché allora ti girano e anche violentemente le scatole. Ciò premesso, però, i giovani da soli non bastano. E siccome Foschi lo sa bene, perchè non è certo un direttore sportivo alle prime armi, il rinforzo d’esperienza lo sta cercando proprio nel reparto che più di ogni altro è chiamato a fare la differenza: l’attacco.
Quando è venuto fuori dai corridoi del calciomercato il nome di Davide Succi mi è tornato automaticamente in mente un aneddoto che risale all’estate del 2002. Il Padova era reduce da una salvezza un po’ sofferta al termine del campionato 2001-2002, in C1. Ebbene uno dei primi acquisti che l’allora direttore sportivo Ruben Buriani fece fu proprio Succi: un giovane poco più che ventenne che arrivava in prestito con la voglia e la speranza di emergere. Qualche giorno dopo il suo ingaggio intervistai il capitano di allora, il grandissimo Andrea Bergamo. Andrea, rispondendo alla mia domanda se la rosa così com’era poteva andare bene per puntare almeno ai playoff che portavano in B, mi disse: “Io non conosco questo giovane Succi: gli auguro di esplodere qui a Padova e di segnare 20 gol. Ma non possiamo pensare di farcela solo con Succi. Ci vuole un attaccante esperto, uno di categoria”. Alla fine Succi esplose veramente (di gol ne fece 11) ma la società, pochi giorni prima della chiusura del mercato, si riportò a casa Ciro Ginestra, che di gol ne fece 22. E sulla corsia destra ci mise un certo Mariano Sotgia, mica l’ultimo arrivato.
Tutto questo per dire che i giovani vanno benissimo ma devono essere adeguatamente supportati. E il bomber di razza ci vuole. Altrochè che ci vuole. E l’atteggiamento giusto di quelli che già ci sono deve essere quello che oggi mi ha sottolineato Daniele Vantaggiato al telefono, un altro che quest’anno sono sicura che farà la differenza. “Lo aspettiamo a braccia aperte il nuovo attaccante perchè ci darà una grossa mano. Io da parte mia garantisco massimo impegno perchè finalmente sto bene e voglio dimostrare tutto il mio valore”. Troviamone uno che, unito alla grande voglia di rivalsa del ritrovato Vantaggiato, faccia decollare perbene l’attacco del Padova. Occorre che sia adatto all’ambiente padovano in tutto e per tutto: tecnicamente ma anche umanamente. Insomma, Foschi è atteso ora al compito più delicato. E questa scelta proprio non la può sbagliare. Per questo deve ponderarla bene valutando bene se è il caso di insistere con Succi (che va preso solo se viene volentieri!) se invece quello giusto è De Paula (dico la verità non mi convince!) oppure se è il caso di spendere un po’ di più con la garanzia che si tratti di un ottimo investimento (vedi Bruno).
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