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L’ARMA IN PIU’ DEL PADOVA

Il coraggio di buttare nella mischia un giocatore giovanissimo dal primo minuto in uno dei campi più caldi della serie B. La tempestiva ed efficace lettura della partita in corso con conseguente cambiamento del modulo iniziale. La capacità di scegliere le pedine giuste da inserire per cambiare il volto della gara, in una giornata in cui mancano i pezzi da novanta della rosa ovvero, oltre a Di Gennaro e Vantaggiato, anche Di Nardo, Succi e Italiano. 

Sì, il Padova ha costruito una buona squadra, andando ad aumentare soprattutto a centrocampo e in attacco la propria qualità, ma l’arma in più, quest’anno, è in panchina. E si chiama Alessandro Calori. Un allenatore cui non servono molte parole per farsi capire. Basta l’espressione del viso, basta l’esperienza che porta con sè, basta il carisma che trasmette anche solo guardando negli occhi i giocatori. Crotone-Padova ha rafforzato in me una convinzione che mi porto dietro fin dal momento in cui il tecnico ex Portogruaro è stato scelto come successore di Carlo Sabatini sulla panchina biancoscudata.

Se così non fosse il Padova oggi mai e poi mai sarebbe tornato da Crotone con un punto. Calori è stato bravo innanzitutto a motivare i ragazzi al termine di un primo tempo decisamente sottotono (il cambio di marcia nella ripresa è stato decisivo) ma anche e anzi soprattutto a sistemare nel migliore dei modi il materiale umano e tecnico che aveva a disposizione. Non disdegnando di cambiare l’assetto che aveva scelto all’inizio e che non gli stava dando le giuste risposte.

E poi questo allenatore non guarda in faccia a nessuno e non ha paura di niente: sono convinta che non sono tanti coloro che avrebbero mandato in campo Jerry Mbakogu dal primo minuto in una sfida così delicata. Lui invece l’ha fatto perchè, ha poi detto, "bisogna pur darla prima o poi una possibilità ai giovani". Sante parole. Il baby talentino della Primavera, reduce da una stagione in prestito alla Primavera del Palermo, ci ha messo un po’ ad entrare in gara, bloccato dall’emozione, ma a mano a mano che passavano i minuti ha acquisito sempre più sicurezza, anzi sempre più personalità.

Per tutti questi motivi giudico il pareggio di Crotone un punto d’oro sulla strada che deve innanzitutto portare alla tranquilla salvezza e poi a togliersi le famose soddisfazioni in più. Ma a quelle penseremo più avanti. Bisogna prima che il Padova cresca evitando accuratamente di fare il passo più lungo della gamba.  

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