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NON ERA FACILE

Lo hanno ammesso per primi i giocatori del Padova arrivati in sala stampa che la prestazione non è stata quella dei tempi migliori. "Mi sono messo le mani nei capelli quando ho sbagliato il gol del 2-0 – ha detto Daniele Vantaggiato – Mi son detto: ‘Non andremo mica a pareggiarla per colpa mia vero?’. Per fortuna che l’arbitro poco dopo ha fischiato la fine. Ero stremato". "Non abbiamo giocato bene – gli ha fatto eco Elia Legati – ma se abbiamo vinto, nonostante tutto, vorrà pur dire qualcosa…". Certo che vuol dire qualcosa, anzi vuol dire moltissimo. E’ un ulteriore segnale del fatto che questo Padova ha cuore. Tanto cuore. E che se ci metti il cuore il risultato, nella maggior parte dei casi, arriva.  

C’è da capirli i biancoscudati se, al termine della settimana in assoluto più difficile del campionato, iniziata con l’infortunio grave di Succi e finita con quello di Crespo, passando per la microfrattura alla mano di Agliardi e lo stiramento di Italiano, hanno disputato il primo tempo con il freno a mano un po’ tirato.  Lì davanti non è venuto a mancare uno qualunque. Succi, oltre a segnare, creava spazi facendo a sportellate con i difensori avversari. Tornava indietro, pure, dando una grossa mano in copertura. E si capiva al volo con Vantaggiato, bastava uno sguardo. E’ normale che, per avere un’intesa che almeno ci assomigli, Vantaggiato e De Paula abbiano bisogno di mettere insieme un discreto minutaggio.

Eppure con il Crotone è arrivato il successo. Dopo le titubanze, le incertezze e le paure del primo tempo, il Padova ha avuto la forza di uscire a testa alta dallo spogliatoio e riscrivere la storia della partita, sicuramente caricato a dovere dalle parole del suo condottiero, Alessandro Calori.

E’ stato giusto così. Così come è stato giusto, anzi di più, emozionante e commovente, che Vantaggiato, dopo aver segnato, si sia fatto dare dal team manager Bellini la maglia numero 19 di Davide Succi dalla panchina e l’abbia mostrata alle telecamere. Mentre dietro di lui tutti i suoi compagni battevano le mani. E’ stato il quarto gol di Daniele in campionato. Ma, sotto sotto, è come se fosse stata anche la rete numero 16 del Cigno.   

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