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ARDEMAGNI: BEL COLPO

Il Padova ha preso Matteo Ardemagni per colmare il vuoto lasciato da Davide Succi. Dai commenti che immediatamente si sono scatenati qui sul blog come su Facebook e in altri siti si capisce chiaramente che c’è una parte della tifoseria che non ha gradito questa scelta del direttore sportivo Foschi.

In effetti, in passato, qualche episodio che può aver dato fastidio c’è stato. Ogni volta che i colleghi che seguono il Cittadella lo intervistavano, non perdeva l’occasione per dire che teneva a fare bella figura contro il Padova, che voleva segnare al Padova. E poi c’è stato lo scambio di gestacci con i tifosi biancoscudati a Bergamo: il 4 indicato con le dita della mano (ad indicare il risultato di 4-1 con cui l’Atalanta stava vincendo sul Padova), le corna, l’indice messo davanti alla bocca per zittire tutti.

Certo non è stato il massimo della simpatia. E magari le corna e tutto il resto se li poteva risparmiare, ma insomma, vogliamo crocifiggere un attaccante forte (perché per essere forte è forte, non si segnano 22 gol in serie B per caso!) solo perché, quando vestiva la maglia del Cittadella, si è fatto prendere da una dose un po’ eccessiva di campanilismo? Oppure perché ha avuto un comportamento sopra le righe a Bergamo, probabilmente ancora figlio di quel campanilismo? Direi di no. Che non è proprio il caso. E’ normale nel mondo del calcio, quando si veste una maglia, provare rivalità per la maglia che rappresenta l’altra squadra della città. Da che mondo e mondo è sempre stato così. Al Padova un giocatore con le caratteristiche, fisiche e tecniche, di Ardemagni in questo momento serve e molto. E per come la vedo io bisogna metterlo nella condizione di rendere al meglio. Punto e stop.   

Se poi non farà gol e non si impegnerà, sarò la prima a pigliarlo, (metaforicamente ovviamente!) a calci nel sedere. Ma non adesso, prima che ancora abbia messo piede a Bresseo. 

Insomma, che Matteo sia, oltre che molto giovane, anche un po’ (tanto) "estroverso" è indubbio. Ma è un bravissimo attaccante e, in panchina, il Padova ha un certo Alessandro Calori che sarà bravissimo a fargli capire con che spirito deve entrare in questo gruppo. Sono sicura che il mister ce la farà senza dover ricorrere a chissà quali metodi repressivi.   

 

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