Per mesi abbiamo dovuto tenercela dentro. Soffocarla. E se qualche volta, assistendo ad una grande vittoria del Padova, ci è scappata fuori perché non siamo riusciti a trattenerla, c’è sempre stato qualcuno che ci ha preso in giro, che ci ha fatto notare che a Padova siamo fatti così, siamo fatti male, perché ci esaltiamo troppo presto, perché non sappiamo tenere i piedi per terra, perché non abbiamo equilibrio.
E al diavolo l’equilibrio, almeno oggi che quella parola la possiamo urlare a squarciagola senza paura di sembrare fuori luogo: PLAYOFF, PLAYOFF, PLAYOFF, la vorrei scrivere mille volte. E forse noi padovani siamo belli anche per questo: perché è proprio perché ce l’abbiamo nel sangue la nostra squadra del cuore che ci arrabbiamo tanto e diventiamo un po’ disfattisti quando le cose vanno male ma le dimostriamo un amore unico e incontenibile quando ci regala le belle soddisfazioni che ci sta dando in queste ultime settimane.
Mancano tre partite al termine e il destino è nelle nostre mani: ora che è ad un passo, lo coltiveremo, eccome se lo coltiveremo questo sogno! E poi vada come vada: questa squadra ci ha fatto tornare a sognare, a credere il lei, è questa la cosa più bella che ci ha restituito.
P.S.: avviso ai naviganti: cominciate la preparazione atletica voi che avete scommesso lunghi percorsi a piedi in caso di raggiungimento dei playoff. Mi sa che vi (ci) tocca…
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