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BUONA LA PRIMA… E NON ERA FACILE

Non era facile stasera battere il Varese nella semifinale di andata dei playoff.

Per una serie di validi motivi:

1) E’ una squadra tosta, quadrata, compatta. Che non ti fa giocare. Ti sta col fiato sul collo. Insomma, la tipica squadra che il Padova ha sempre dimostrato di soffrire e pure molto.

2) Ieri è scoppiato il bubbone allucinante del calcio scommesse, nel cui calderone è finito anche l’incontro tra Padova e Atalanta dello scorso 26 marzo. Sono fermamente convinta che la società biancoscudata ne uscirà assolutamente pulita (opinione mia: ovviamente l’inchiesta farà il suo corso) perché ad ora non c’è alcun indagato del Padova e le intercettazioni che ho letto parlano di un generico amico di Cristiano Doni che avrebbe detto che c’era un accordo tra le società per far finire la partita 1-1. Insomma dichiarazioni poco circostanziate e tutte da dimostrare. Però non era semplice giocare una sfida di playoff al massimo della motivazione con questo pensiero addosso e la squadra è stata bravissima a tenerlo fuori dal campo, pensando solo ed esclusivamente a dare tutto per battere il Varese. Come poi è riuscita a fare.

3) Stephan El Shaarawy, uno dei giocatori con maggiore fantasia della rosa, veniva da una settimana e mezza a dir poco movimentata: prima l’impegno con la nazionale under 19 in Polonia (tre partite in sette giorni), poi l’esame orale di maturità a Savona. Era stanco, eppure ha messo il piede e la testa in quasi tutte le azioni pericolose del Padova, segnando pure un gol nell’azione poi fermata dall’arbitro quando ha dato il rigore.

4) Bovo e Cuffa, i mastini del centrocampo, non sono assolutamente al top della forma fisica. Stanno stringendo i denti e si vede.

Il Padova ha disputato una partita accorta, attenta, intelligente. Magari a tratti lo spettacolo non è stato intenso, ma alla fine bisognava vincere (per evitare di doverlo fare a Varese domenica nel match di ritorno in uno stadio in cui la squadra di Sannino non perde da due anni e mezzo) e si è vinto.

Ora tutti a Varese. Con in tasca il rigore trasformato da Vincenzo Italiano a darci ancora più convinzione che la finale è davvero a portata di mano. Basta il pari all’Ossola per continuare a sognare la serie A!   

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