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ORGOGLIOSA DI QUESTI RAGAZZI

Impossibile trattenere le lacrime a fine gara. La serie A era ad un passo da noi e l’abbiamo solo sfiorata. Ci è stata strappata di mano all’ultimo respiro da un Novara che comunque, va detto, ha dimostrato di meritarla.

Ma si tratta di lacrime di dispiacere non di lacrime di delusione. Perché stasera non c’è proprio niente per cui essere delusi. Anzi: bisogna essere fieri di questo Padova, orgogliosi di un gruppo di ragazzi che ha messo l’anima per poter regalare alla città il ritorno nella massima serie; che, in dieci contro undici, a momenti pure pareggiava. E se la rimetteva in piedi questa partita, col cavolo che finiva così!

La promozione non c’è stata, ma un piccolo, anzi grandissimo, miracolo, questi ragazzi l’hanno comunque fatto. Trascinati da un allenatore che ha saputo costruire coi suoi giocatori un legame molto più speciale del normale rapporto giocatore-allenatore, sono riusciti a risvegliare dal letargo una città intera. A far scoppiare di nuovo la scintilla della passione per il calcio anche in chi ormai era convinto di non essere più attaccabile da certi sentimenti.

Lo zoccolo duro dei tifosi (me compresa!) c’era anche a Moncalieri nel 2001, quando i biancoscudati cercavano di riemergere dall’inferno della C2. Ora invece, anche chi si era allontanato dalla squadra per i più disparati motivi, si è fatto nuovamente affascinare e contagiare da essa. E vedere 20.000 tifosi all’Euganeo è già di per sè un’importante vittoria. 

Ora ai giocatori non resta che asciugarsi a loro volta i lacrimoni dal volto, godersi le meritate vacanze e tornare a metà luglio più carichi di prima. Per un altro campionato sulla cresta dell’onda, con un pubblico sempre da grandi occasioni. Se daranno quello che hanno dato in questa fantastica cavalcata, ci sarà da divertirsi. E, alla fine, pure da gioire.   

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