Un ciao affettuoso e un ben ritrovati agli amici del blog!
Torno dalle ferie che il Padova, com’è normale che sia ai primi di luglio, è ancora un cantiere aperto. Le prime fondamenta piantate dal confermato direttore sportivo Rino Foschi riguardano il centrocampo e devo dire che mi piacciono molto: Marcolini è un giocatore d’esperienza e qualità, che peraltro ha condiviso con Vincenzo Italiano, tra le altre, l’annata al Chievo coincisa con il ritorno in serie A, Osuji è un mastino tutto grinta e voglia di emergere (quando l’ho visto all’opera al Varese ho subito pensato che uno così mi sarebbe piaciuto averlo in casa!).
Sono poi arrivati Jelenic, esterno d’attacco, che è un giovane di prospettiva, e a ore firmerà anche Lazarevic, a sua volta esterno offensivo, vivace e imprevedibile, anche se deve crescere in continuità (la carta d’identità è comunque assolutamente dalla sua parte!).
Insomma, Foschi si sta muovendo alla grande, come sempre. E non ha certo bisogno di suggerimenti. Però se da un lato condivido la necessità di rinnovare e svecchiare la rosa, puntando soprattutto sui giovani e sulla loro fame di vincere (chissà, magari lanceremo un altro El Shaarawy), dall’altra sono un po’ preoccupata, come tanti tifosi, per il mancato rinnovo del contratto di Andrea Cano, la bandiera di questa squadra. Mi piange il cuore aver visto partire giocatori che hanno fatto la storia recente della squadra, tipo Andrea Rabito, e vedere sul mercato Totò Di Nardo, ma quest’anno hanno avuto poco spazio ed è comprensibile che non siano stati riconfermati. Cano invece è stato un indiscusso protagonista: grandissimo portiere e, insieme, esemplare professionista.
Il portiere romano non ha mai rotto le scatole, mai alzato la voce. Due anni fa, dopo che ce lo aveva portato lui il Padova in serie B, ha accettato senza fare una piega di sedersi in panchina e di fare il secondo al neo arrivato Federico Agliardi, con cui ha peraltro instaurato un rapporto splendido, fatto di sostegno e stima reciproca. Nel campionato appena concluso è poi stato decisivo in molte gare, anche nel bellissimo finale, anche in questo caso partendo ad inizio stagione dalla panchina.
Un gruppo ha bisogno dei suoi capisaldi per rimanere integro e forte e credo che Cano sia uno di questi.
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