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O SI CRESCE DI TESTA O SI RESTA AL PALO

Per essere vincenti, in ogni ambito della vita, bisogna essere forti. Ma forti non solo nelle qualità tecniche, ma anche e anzi soprattutto dentro.

La storia del calcio (e non solo) è piena di talenti che non hanno fatto strada perché non avevano testa e di "scarponi" (o giù di lì) che di strada invece ne hanno fatta molta perché hanno saputo sopperire con intelligenza tattica e mentalità vincente alle poche doti che madre natura aveva dato loro. Una cosa è certa: che anche quando le qualità le hai e non sei uno scarpone, come il Padova di quest’anno, non puoi mai prescindere da una mentalità da vincente se vuoi fare strada. Cioè delle due cose, quella che non può mai mancare, è proprio la componente caratteriale. 

A Crotone il Padova questa mentalità non l’ha dimostrata e ha perso la sua terza trasferta di fila, scivolando al quarto posto. Non è tanto la discesa in classifica che mi preoccupa, siamo alla dodicesima giornata e tutto può ancora succedere (anche ad altre big della B peraltro oggi è andata parecchio male…). E’ la discesa nell’attenzione e nella tensione (quella positiva) che mi lascia un po’ perplessa. Spero che Dal Canto riesca a trovare le parole giuste per risollevare il gruppo perché siamo di fronte al primo forte campanello d’allarme della stagione. A Bergamo con l’AlbinoLeffe la sconfitta era stata immeritata, a Varese è mancata per la prima volta la reazione dopo il gol preso e ci può stare se il tutto è solo un episodio o una serata storta, ma oggi veramente scusanti ce ne sono poche. Martedì c’è il Livorno all’Euganeo, e meno male che si rigioca subito e contro un avversario che stimoli ne darà senz’altro tantissimi!
 

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