Padova-Torino è finita sul campo. E il Padova ha vinto. Meritatamente.
Il Toro, però, ha presentato una riserva scritta e orale davanti all’arbitro Calvarese di Teramo, che verrà valutata nuovamente dal giudice sportivo, mentre l’altro ricorso, respinto perché inammissibile dallo stesso giudice sportivo lunedì, finirà sul tavolo della Corte di Giustizia Federale.
La partita dunque, che sul campo ha vissuto il triplice fischio finale, continuerà a vivere tra le carte bollate. Non commento oltre quest’ostinazione della società granata, ho già avuto modo di dire quel che pensavo nel precedente post.
Mi limito a sottolineare, ancora una volta, pochi ma significativi fatti (fatti, non opinioni): 1) sul campo l’arbitro Calvarese, quando è saltata la luce lo scorso 3 dicembre all’inizio della ripresa, ha detto, testuali parole: "Io ci vedo, voi ci vedete, è tutto a posto?" e di fronte a lui i due capitani, Bovo e Bianchi, hanno detto sì. Il gol di Ruopolo dunque era validissimo, perché il consenso a continuare a giocare lo ha dato anche Bianchi del Torino. 2) il Padova, quando è scattato l’ultimo blackout e si è dovuto smettere di giocare perché nel frattempo era sopraggiunto il buio, stava appunto vincendo 1-0. Non avrebbe avuto alcun interesse a staccare di sua iniziativa la spina dei riflettori.
Mi bastano questi due elementi oggettivi per dire che i tre punti sono stati meritatamente conquistati dal Padova sul campo. E che tutto il resto non ha ragione di esistere. Ha ragione Cestaro: finiamola qui. Ci facciamo più bella figura tutti.
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