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CI DICANO DI CHE MORTE DOBBIAMO MORIRE

Cristiano Doni ha vuotato il sacco. Dopo 5 giorni di isolamento in carcere ha deciso di collaborare e ha ammesso tutto o quasi. Le scommesse, le combine: era tutto vero. Ce ne sarebbero di cose da dire già solo su questo fatto, ma tanto sarebbe un fiume di parole inutili. Dico solo che mi dispiace tantissimo per i tifosi dell’Atalanta che per anni hanno creduto di avere un capitano che esultava tenendo su il mento perché era una persona straordinaria. E hanno creduto alla sua completa innocenza anche dopo che sono partite le indagini lo scorso maggio, difendendolo fino all’ultimo. Non riesco nemmeno ad immaginare quanto possano essere delusi adesso (ho provato a mettermi nei loro panni, pensando, se una cosa del genere l’avesse fatta un giocatore del Padova, a come avrei reagito e non mi sono certo venuti pensieri comprensivi…).

Ma tant’è il punto che interessa più da vicino noi padovani è un altro: ovvero quel Padova-Atalanta che è ancora nel mirino degli inquirenti perché ritengono che per il pari ci fosse l’accordo delle due società. Doni ieri ha ammesso le combine in Atalanta-Piacenza e Atalanta-Ascoli ma ha detto che di Padova-Atalanta non sapeva nulla, men che meno sapeva che ci fosse in ballo un accordo tra le due società. Queste dichiarazioni, per quanto si tratti solo dell’interrogatorio di garanzia, dovrebbero bastare a tranquillizzare i tifosi del Padova e invece non bastano perché il gip, nonostante non risulti al momento alcun indagato del Padova, nè tra i dirigenti nè tra i giocatori, continua a dire di avere in mano elementi che confermano il quadro probatorio.

Concludo allora con un accorato appello, da tifosa più che da giornalista: dicano chiaro e tondo cosa hanno in mano e ci dicano quindi di che morte dobbiamo morire. A Padova si è infatti venuto a creare un clima di sospetto e ansia a dir poco deleterio. Allora: carte in tavola e fuori gli assi. Se c’è qualcosa, qualunque cosa sia, che venga messa in chiaro perché vivere così davvero ci sta facendo malissimo.

Spero che passiate tutti un buon Natale. Io sono convinta che, sotto l’albero, troveremo l’assoluta estraneità ai fatti del nostro amatissimo Padova!     

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