Ieri sera in campo non sono scesi solo gli undici giocatori del Padova.
Insieme a loro hanno battagliato, e pure alla grande, anche i 6.000 padovani accorsi sugli spalti per rivedere finalmente il loro ragazzi del cuore vincere. Si è creata allo stadio un’atmosfera così suggestiva, una simbiosi così forte tra squadra e tifosi che mi piace pensare che quel pallone di Soncin, infilato oltre la linea di porta con così tanta voglia e rabbia, sia in realtà stato spinto dentro anche dal "fiato" di tutti i supporters, che hanno remato in quella direzione insieme alla squadra.
Sì, la vittoria di ieri sera è stata PER i tifosi che finalmente possono tornare a sorridere e passeranno senz’altro un buon Natale, ma è stata ottenuta CON i tifosi che, dopo essere andati in settimana a dare la carica ai ragazzi al centro sportivo Euganeo di Bresseo per far capire loro che le quattro sconfitte di fila non avevano intaccato minimamente la stima e la fiducia che i giocatori hanno dimostrato di meritare, hanno ieri sera cantato dal primo all’ultimo, capendo che la squadra era un po’ contratta proprio perchè non voleva deluderli ma allo stesso tempo aveva il fuoco negli occhi perchè uscire dal tunnel era troppo importante.
Il Padova ancora una volta ce l’ha fatta a tirarsi fuori dal momento difficile e lo ha fatto sfoderando quelle doti umane che rendono questa squadra così amata. E chi aveva con così tanta solerzia chiesto la testa di Sabatini si guardi le interviste di ieri sera nella sala stampa dell’Euganeo, con l’abbraccio tra Cestaro e il mister. Mai così uniti. Questa coppia, statene certi porterà i colori biancoscudati ancora molto lontano, Alla faccia dei gatti neri e dei gufi che ieri sera sugli spalti dell’Euganeo aspettavano che ci scappasse l’esonero.
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