La categoria in cui ci ritroviamo a giocare è la serie B. E meno male visto che negli undici anni antecedenti al 2009 ci siamo dovuti ciucciare ogni domenica che Dio mandava in terra la serie C, giocando, e a volte pure perdendo, contro Pizzighettone, Moncalieri, Montichiari, Legnano e compagnia briscola (con tutto il rispetto ovviamente per questi club). La B è questa: capita che il Torino faccia 0-0 in casa contro l’AlbinoLeffe e che perda a Gubbio, così come capita che il Padova, non disputando la sua migliore partita, vinca ad Ascoli. Certo poi c’è il Pescara che viaggia ad una media di più di due gol a partita, ma quella è Zemanlandia, una terra franca in cui vive e imperversa un’idea particolare e senz’altro spettacolare di calcio, ma assolutamente improponibile e riproducibile in altri luoghi se appunto non hai Zeman in panchina.
Insomma: è tutto nella norma. Anzi: tre punti ad Ascoli sono grasso che cola in una classifica che dice che il Padova ha chiuso il girone d’andata a quota 38, mica bruscolini!
Ciò premesso, un po’ di preoccupazione c’è per un Padova che non ha più il gioco spumeggiante di una volta e, a tratti, continua a dare l’impressione di dipendere dagli spunti dei singoli. Ma ci sono partite e partite: quella di oggi, contro un Ascoli chiuso in difesa così come avevano fatto Grosseto e Gubbio, poteva trasformarsi nell’ennesima trappola! Invece i biancoscudati, pur non pungendo mai fino in fondo, hanno avuto il pregio di tenerla in mano senza commettere ingenuità difensive fino al momento in cui Lazarevic, aiutato dalla fortuna e da Peccarisi, l’ha sbloccata. E’ soprattutto portando a casa match come questi che si fa strada e si mantiene la parte alta della classifica.
Spero quindi che questa vittoria sia di rilancio per le motivazioni e lo smalto dei giocatori e abbia, se non eliminato, almeno messo da parte le scorie prodotte dalla vicenda calcioscommesse. Avanti con la Sampdoria!
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