Calma.
Giovanni Figà Talamanca è uno stimato Ordinario di Diritto Commerciale all’Università "Tor Vergata"(?!?) di Roma e quello del Topic è l’esatto titolo di un suo libro.
Ciò doverosamente premesso passo al tema da proporre ai cazzeggianti (?).
E’ da Mercoledì scorso che ho in mente di fare una chiaccherata sulla quaestio del "turpe turpiloquio" (alcuni di voi ne sono al corrente) e quindi non c’era bisogno dell’ultima uscita del nostro Presidente della Camera per averne il pretesto.
E’ ormai un FATTO che molte, troppe, parole che una volta venivano definite "da osteria" o "da Stadio"(due luoghi ritenuti licenziosi…per "licenza" ?) hanno ottenuto uno "sdoganamento" pressochè assoluto.
Mancano all’appello, e l’auspicio-la certezza- che saranno sempre assenti è di quelli forti, SOLO il Papa ed il Presidente della Repubblica.
Chi scrive è uno dalla bocca, malauguratamente, non proprio "vellutata", ma finchè ho ricoperto alcuni ruoli di rappresentanza Collettiva ed in QUELLA veste, non ho ricordo di aver mai pronunciato pubblicamente uno dei seguenti termini:
>> COW-LION = neologismo di Lingua Inglese che connota la fase onirica nella quale una Mucca si sente, per frustrazione, un Leone
>> STRONZiO = elemento chimico il cui nick-name è "Sr" che si estrae dalla Stronzianite e che si accompagna spesso al Calcio(?!?) il cui nick-name è invece "Ca"
>> KAKA’ (ma vai a…) = sontuoso talento del Pallone rimasto famoso perchè il General Manager di una "nota" squadra di Torino, dal colore non-granata, che faceva di nome Luciano Moggi si rifiutò di acquistarlo al grido : "..siamo GENTE PERBENE..noi e non potremmo mai tollerare che un nome simile esca dalle bocche dei nostri Sabaudi "supporters"…"
>> CHULO (andate tutti affan…) = esortazione di massa che la famosa(?) cantante Rap denominata Lorna era usa fare quando nelle discoteche vedeva i ragassi e le ragasse intenti ad interrogarsi più sui fini "ultimi" dell’Esistenza che non a ballare. Lei (la Lorna) nel rivorgere quell’invito alla giovanile spensieratezza era consueta accompagnarlo con un "PAPI", e quì l’ormai famoso Patto Etico con l’Editore mi impedisce di fornire ulteriori spiegazioni…, che, e sia detto per INCISO, sono tassativamente NON RICHIESTE anche a voi.(entiendes companeros ?)
Faccio notare che molte di queste parole vengono spesso definite da coloro che si occupano di Linguistica (che non è nè la scienza delle boccacce nè quella del tirar sù il sugo dai piatti-n.d.r.) "de-semantizzate", svuotate cioè del loro significato originale a causa dei ripetuti "abusi" o "usi de-contestualizzati".
Sarà…ma rimango assolutamente perplesso.
Durante qualche "polemicuccia" con alcuni miei sodali in Colori Calcistici, in passato ho più volte scritto sul Vigoblog che talora ANCHE le "parole sono pietre" (in ciò straziando, e senza licenza, Carlo Levi), riferendomi SOSTANZIALMENTE all’uso del "torcolo"(?!?) tra tifoserie tirando in ballo i morti o eventi luttuosi che abbiano procurato sofferenze umane profonde.
Anche in questo caso l’unica spiegazione decente (altre erano totalmente indecenti) che mi è stata contrapposta è quella della "de-contestualizzazione" del "significato specifico" a causa del "luogo" dove tale usanza si manifesta.
Sarà… anche stavolta, ma mantengo INTATTE tutte le mie perplessità.
Era il 1968/69, mi trovavo a Roma in quel periodo, e ricordo come fosse oggi un mio coetaneo romano rivolgersi a terzi profferendo la seguente gentilezza : "..mavvedi ‘n po’ d’annatte a fa ‘n brodo co’ le mejo ossa de li mortacci tua..".
Tra le popolazioni Black di Lingua Inglese è assai frequente sentire un uomo rivolgersi ad una donna appellandola "skinny bitch" (più o meno: troja pelle e ossa) oppure "fat bastard" (grassa bastarda).
In entrambi i casi citati non accade nulla SE…se…il tutto avviene all’interno della STESSA "compagnia" (o maraja) e dove i vincoli di AMICIZIA sono molto solidi.
In TUTTI gli altri casi la cosa NON finisce in una birretta o con un mezzo sorriso.
Anch’io sono "uso" rivolgermi in modo "pesante" ad ALCUNI AMICI (non più di una decina..), ma SOLO ed ESCLUSIVAMENTE a QUELLI (da cui vengo cordialmente ricambiato).
çA VA SANS DIRE…
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