http://denveater.typepad.com/denveater/images/2008/01/29/vov.jpg
Penso si tratti della prima memoria viva "del gusto" che ho nel mio
archivio cerebro papillare.
Era l’ottobre del 1953 ed affrontavo la Prima Classe Elementare
presso le Scuole Messedaglia di Via Provolo.
Mamma Carla era una di quelle mamme "iperprotettive" che mi avrebbe
fatto girare per la strada avvolto da un materasso affinchè nulla mi
succedesse.
Voleva che io fossi adeguato allo "sforzo" scolastico, pronto e
"tonico".
Così pensò bene di INTEGRARE la prima colazione del mattino, che era
la mitica "scudela de cafèlate col pan vecio", con un BICCHIERINO di
VOV.
Indimenticabili, sia il VOV che la "tonicità".
Ero praticamente sempre "allegro" e per QUEI TEMPI scolastici non era
propriamente una qualità da buone "note finali" ma tant’è.
Nel mio vicolo (Cieco Galline) eravamo tutti inseribili nel
"segmento" poveri, poi c’erano i più poveri ma a loro al massimo
toccava un "marsalino".
Io CI avevo il VOV perchè lo "Zio Ezio" era un mitico rappresentante
della Pezziol di Padova, la casa che produceva per l’appunto il VOV.
Ricordo che dopo un anno di VOV breakfast, verso il 1954/55(?),
dilagò nel nostro paese la mania del "Fungo Cinese" dai non meglio
precisati poteri taumaturgici.
Era una cosa al solo vedersi ORRENDA: una sorta di fungo/medusa
immersa in un un liquido dal colore "urea" in grandi contenitori di
vetro esposti su tutti i banconi dei "pistòri"(alimentari) ed in
qualche bar o osterie.
Sta specie di follia collettiva durò quasi un anno… di sofferenze.
Mamma Carla me ne faceva bere un bicchiere ogni mattina, a rigoroso
stomaco vuoto, e la mia resa scolastica e la "tonicità" di cui sopra
erano un "ricordo appassito"(lo metto tra virgolette per far "felice"
qualcuno).
Poi tornò il VOV e fu praticamente un filotto di buoni risultati
scolastici finchè un giovane medico della Mutua (che non era il dott. Guido
Tersilli http://www.youtube.com/watch?v=cozlZC4DFHY ) al contrario del suo pigro e smonato predecessore
disse a mia madre che si trattava di una follia… che rischiava (?!?) di trasformare
suo figlio in un giovane alcolizzato(…).
Il che non era proprio una "puthanada" dal momento che finchè l’ho
visto in commercio…non resistevo al chiederne un bicchierino o
acquistarne una bottiglia, stupenda e accaPtivante nel suo aspetto
come si può vedere dall’immagine d’apertura.
Poi fu il Zabov Moccia http://www.drinkseco.com/images/zabov.jpg e, con tutto il rispetto, la "tonicità" fu
ricercata altrove.
Morale: in quest’epoca di esagerata esaltazione del "bere alcolico",
mi pare che il PROBLEMA non sia "SE" bere, ma il quando, il quanto ed
il cosa…sul "da che età" non ho ovviamente autorità morale per
suggerire alcunchè.
Teorema Gazza:
penso di aver capito che il bere "adagio" in BUONA conversazione
riduce la QUANTITA’ del bere (si tratta di un Teorema apodittico
era…).
Conosco tuttavia alcuni che "adagiamente" sono capaci di scolarsi na
mezza boccia di Laphroeigh http://www.redlionpubchiangmai.com/documents/laphroaig.jpg (stupendo torbato peraltro) in un 2/3 ore, ma talora in alcuni di loro
è intravedibile una sorta di "cupio dissolvi" (senso "LATISSIMO"
ovviamente).
Ma anche "questa è tutta un’altra storia".
Prosit Guys!
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