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AUTODIFESA PRONTO CASSA

Difficile dimenticare la drammatica ricostruzione fatta dai due coniugi di Lanciano rapinati e pestati in casa dai banditi. Lui, in ospedale col volto tumefatto, ricordava che i banditi più volte gli dicevano “faremo a pezzi te e tua moglie se non ci dite dov’è la cassaforte”.

Vien da pensare qual è la prima autodifesa – non dal furto ma dal pestaggio – una cassaforte aperta e piena di contanti, l’autodifesa cash o pronto cassa.

Concordo con l’anziano medico. Inutile avere la pistola in casa per una questione di competenza: i criminali sanno usare le armi molto meglio di noi, specie se anziani. Pensare di usarle significa solo aumentare la possibilità di venire da loro ammazzati.

Possiamo credere che furti e rapine diminuiranno? No, per varie ragioni: oggi non si ruba più per fame, come una volta, ma per guadagno. Nel senso che guadagna molto più un rapinatore di un operaio o un impiegato. Lui, il criminale, guadagna di più, non paga le tasse e rischia poco nulla. Nel senso che pochi di loro vengono individuati e meno ancora puniti in modo adeguato.

Quindi i rapinatori dilagheranno nel nostro Paese, sapendo che continueranno a farla franca.

Ha senso autodifendersi con sistemi d’allarme e telecamere? Questo serve – eventualmente – ad individuare a posteriori i banditi. Non certo ad evitare il pestaggio.

Quindi torniamo al pronto cassa. Chi può permetterselo tenga in casa qualche migliaia di euro, pronto ad offrirli con un inchino ai rapinatori che irrompono nella sua abitazione: non sogniamoci di poter evitare i furti, speriamo di risparmiarci almeno la tortura delle botte e il lobo dell’orecchio mozzato.

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