Torna al blog

LE OSSA GROSSE E LA VITTORIA DEL CENTROSINISTRA

Il risultato di queste elezioni comunali, con buona pace di Enrico Letta, a me pare poco un trionfo del centro sinistra.
Mi pare più il doppio disastro della destra sovranista e del Movimento Cinque Stelle.
Più scomparso che sconfitto, ma del resto non a sorpresa.

A me sembra che la gente, alle urne, abbia dimostrato una cosa molto semplice.
Che ne ha le palle piene.
Non della destra in particolare ma degli ismi in generale.
Dei sovranismi, dei populismi, degli estremismi.
E potrebbe a breve avere le palle piene anche dei trionfalismi del Partito Democratico.

E se Salvini che minimizza la debacle dicendo “il nostro obiettivo sono le politiche” suona tanto come la mia voce sulla bilancia quando dico “ho le ossa grosse”, la voce di Enrico Letta non mi pare tanto da meno.

C’è un altro ismo che dovrebbe far aprire gli occhi.
Quello di chi le palle le ha talmente piene che non è nemmeno andato a votare.
Più del cinquantasei per cento degli aventi diritto.

Ecco, forse prima di sciabolare perché “gli elettori del centro sinistra si sono saldati” (?) io mi manterrei sobria per poter rispondere alla domanda: dove potrebbero andare tutti i voti che se ne sono rimasti a casa?

Che poi è un attimo trovarsi col sedere per terra. O con dieci chili di sovrappeso e il medico che però ti ha certificato, nero su bianco “corporatura esile”.
A quel punto, come direbbe una mia amica, puoi al massimo giocarti la scusa della pelle spessa.

Ma la realtà è che sei grassa e se vuoi dimagrire deve prenderne atto.

Spread the love

8 commenti - 1.681 visite Commenta

ENRICO

Al momento attuale Alice la situazione è alquanto ingarbugliata; di sicuro la gente non ha gli occhi foderati di prosciutto e ha compreso come il blaterare di buona parte della destra sia costituito da tanto fumo e ben poco arrosto, pertanto il risultato è stato un flop generalizzato se si esclude Trieste caso a parte . La sinistra deve però rimboccarsi bene le maniche perchè è stato scelto il meno peggio e non convintamente il meglio e la strada è ancora lunga per ottenere qualcosa di concreto e duraturo nel tempo, a pelle, è solo un mio parere strettamente personale, Letta è il migliore che c’e’ ma non l’elemento giusto per sbarcare il lunario e far rinascere la sinistra come si deve non so se mi spiego. Per il M5S invece il de profundis è abbondantemente suonato e credo Conte possa in parte limitare l’emorragia ma fermarla non ne e’ in grado neppure lui, a conti fatti, gioco di parole, hanno dimostrato di adeguarsi al cosi’ tanto criticato sistema e a non dare quel quid che serviva per fare stare meglio la gente come dicevano di voler fare.

Rispondi
Alice Cristiano

Sono d’accordo. E, per quello che riguarda la coda di quello che hai scritto, probabilmente il Movimento Cinque Stelle ha smentito l’assunto da cui era partito. E ciò che la competenza, in politica, sia irrilevante.

Rispondi
Enrico

Il Movimento 5 Stelle ha cercato di colpire la pancia delle persone e di primo acchito ciò può portare a risultati anche rilevanti ma a lungo andare la mancanza di competenza, di concretezza, il vivere appresso a voli pindarici belli quanto si vuole ma poco realizzabili porta al default e penso che la medesima cosa succederà anche con Salvini e Company, in maniera molto meno ripida ma le crepe da piccoli spiragli cominciano a vedersi a occhio nudo, attento, ma sempre occhio nudo non credi?

Rispondi
Alessandro Ravazzin

Condivido l’analisi dell’averne le palle piene, alle prossime politiche penso che mi iscriverò pure io a questa “lista di persone”.
Non credo più da molto tempo a questa politica e soprattutto a questi politici che pur di tenersi una poltrona preferiscono festeggiare una vittoria inesistente e fanno finta di non accorgersi che stanno sulle palle a molti. Anche nel mio comune di residenza a Verona, il sindaco attuale rappresenta in realtà una minoranza (molto minoranza direi) della popolazione.
La frase di Salvini per cui il vero obiettivo sono le politiche è la stessa frase che avrebbe detto la parte avversa se avesse perso, nessuno mai che si assuma la responsabilità di quanto accade e che di conseguenza decida di togliere il disturbo. Dal voto le persone fanno trapelare sempre un messaggio (sia chi decide di votare, sia chi decide di astenersi o di annullare il voto esprime comunque un pensiero), e se il tal partito fallisce miseramente (uno a caso, M5S..) credo non vi sia bisogno di chissà quali interpretazioni o analisi, ma tant’è quando il messaggio che arriva non fa comodo, meglio buttare la palla in tribuna e far finta di niente.
Certe poltrone sono davvero comode..

Rispondi
Alice Cristiano

C’è sicuramente la comodità delle poltrone, ma non solo. C’è anche tanta arroganza associata all’incompetenza. Quella cosa che a me personalmente fa passare la voglia di esercitare il mio diritto di voto. Poi, sono d’accordo, la frase di Salvini poteva essere di chiunque altro. E pensarlo non mi rassicura.

Rispondi
Enrico

La situazione Alessandro Ravazzin è come affermi estremamente complessa , lo scollamento tra la base ossia il cittadino e la politica non l’ho mai visto così accentuato come ora. Credo che molti si fossero invaghiti del progetto 5Stelle 8 anni orsono pensando che o la va o la spacca. i risultati sono stati talmente sconfortanti che , buona parte di chi li aveva votati, non si riconosce più in alcuna forza politica e forse non a torto. La Destra ha dimostrato con i fatti di fare la voce grossa quando non comanda salvo poi essere dedita all’immobilismo quando sale sul ponte di comando, la Sinistra si e’ allontanata dai lavoratori sempre di più diventando sempre meno sinistra e sempre più tendente al centro. A questo punto la delusione è sempre più crescente anche se un monito è da tenere presente: Votare oltre ad essere un diritto lo dobbiamo a chi, per creare la Repubblica, ha dato la vita 76 anni fa non dimentichiamolo mai.

Rispondi
Alice Cristiano

La fascinazione delle persone per il Movimento Cinque Stelle ha la stessa ratio, a mio parere, di quella che portò gli elettori, negli anni Novanta, a scegliere Berlusconi. In entrambi i casi si è trattato di progetti politici (o finti apolitici) di rottura. Berlusconi era un imprenditore che voleva spazzare via i vecchi partiti di stampo ideologico finiti nella melma di Tangentopoli, il Movimento Cinque Stelle ha cavalcato la stessa onda di antipolitica. In questo caso ha forse fatto peggio, seguendo il filo inaugurato da Renzi. Far passare il concetto che l’essere un “volto nuovo” fosse un valore aggiunto e la competenza un inutile orpello.
Questo non ha creato solide basi. Ed è solo l’analisi di un aspetto minimo. Poi c’è tutto il resto.

Rispondi
tifoso ignoto

A mio avviso, i partiti soffrono di un’adeguata mancanza di collegamento con la gente(una volta si diceva con la massa), gli eletti una volta insediati a palazzo perdono il senso della realtà, i media esaltano gli individui e non le idee, la gente li sente distanti perchè non si parla di progetti ma sente solo invettive e i discorsi diventano duelli con i classici Basta questo! Basta quell’altro! Senza proporre uno straccio di politica credibile. E poi c’è tanta ambiguità, al popolo si fanno i proclami mentre al governo si fanno i compromessi, manca l’onestà intellettuale. Nessuna che dica: si deve fare quel che c’è da fare e non solo quello che ci piace. Anzi l’unico a dirlo è Draghi ma lui(per fortuna) è fuori concorso

Rispondi
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

code