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ZIGO O PREBEN?

Francesco Barana, giornalista e opinionista di Tuttocalcio, inizia da oggi questo nuovo blog. Grazie ad una “penna” fatata, Francesco sono sicuro ci rifarà rivivere quel calcio che ha appassionato noi tutti negli anni’70 e ’80 quando l’Italia poteva ospitare il “campionato più bello del mondo” e il Verona vinceva lo scudetto. Già questo primo tema mi sembra assai stimolante… (g.vig.)

Gianfranco Zigoni, detto Zigo. Preben Larsen Elkjaer, per tutti “cavallo pazzo”. Loro sopra a tutti, un qualcosa di più, di “altro” rispetto al semplice essere campione. Loro le due icone dell’Hellas, così uguali e così diverse. Diverse le epoche, Zigo i ribelli anni 60-70, gli ultimi di un calcio autarchico, Preben i ricchi anni ’80, quelli di Maradona e dei grandi fuoriclasse in Italia.

Diverse le caratteristiche, il primo più tecnico e fantasioso, più ala sinistra che centravanti, il danese più potente e devastante. Uguali il carisma e la creatività, in campo e fuori. Matti entrambi, compagnoni, amanti della bella vita, ambedue numero 11, maglia che nel calcio d’antan spettava alle punte creative, quelle da cui aspettarsi tanto altro oltre ai gol. i caratteri tuttavia, nonostante molte similitudini, avevano delle differenze.

Zigo è senz’altro personaggio più complesso e per certi versi affascinante: emotivo all’estremo, allegro o irascibile, sfrontato o diffidente, esuberante e chiuso in se stesso, capopopolo ma anche uomo solitario, generoso ed egoista. Preben, invece, mi ha sempre dato l’impressione di essere più sornione e indolente, ma anche solare e disponibile, con quell’immancabile punta di ironia che lo rendeva normalmente sfrontato.

Entrambi sono stati i simboli delle epoche migliori dell’Hellas.

Non si fanno confronti tra i grandi, lo so. Sarebbe come classificare gli amori della propria vita. E alzi la mano chi almeno una volta non abbia fantasticato di immaginarli insieme, quei due, là davanti. Però il giochino è piuttosto stuzzicante e a distanza di anni si può fare: chi era il più forte?
Personalmente preferisco Elkjaer e non per lo scudetto (gli artisti esulano dal contesto generale). Forse è perché ero bambino quando giocava lui, mentre di Zigo ho solo i racconti e qualche video. O probabilmente perché non ha mai giocato nella Juventus e, anzi, Madama per il Cavallo Pazzo è fumo negli occhi dopo lo scandaloso Wurz della Coppa Campioni. Di più, non ha mai voluto giocare con altri club italiani (“per rispetto nei confronti di chi mi ha amato e osannato fino ad invocarmi come sindaco di Verona, non ho accettato di vestire altre maglie”, una sua celebre dichiarazione).

Voglio dire, lo sento unico, so che ne ho goduto solo io tifoso dell’Hellas. E in un calcio avaro di bandiere, non è poco.

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