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NAPOLITANO E BUFFON: COME SI FA A TIFARE ITALIA?

Agognata speranza, ahimè vana. Speranza blandita, insistita, inseguita. Annosa speranza, lunga 18 anni,  ci ho provato a realizzarti, messo tutta la volontà. Inutilmente.

Sì, lo ammetto senza vergogna, volevo tifare Italia a questi Europei. Non mi riesce da USA 94. Ma vergognandomi un poco, ammetto, che non mi è riuscito neppure stavolta. Nonostante da anni identificarsi con la Nazionale sia la cosa più facile del mondo. Quasi un orgasmo naturale. Un amplesso ben riuscito. Una fusione in un corpo solo. Già nel 2006 non accettavo quel mio senso di inadeguatezza nel non gioire col popolo per la vittoria berlinese. Avrei dovuto godere per quel gentiluomo di Lippi, mister della Juventus-farmacia (come dimostrano le motivazioni di una sentenza) e papà di un procuratore socio di un associazione a delinquere (la GEA), o per quella personcina perbene di Fabio Cannavaro (quello della finta flebo, colui che con la villa abusiva non perde tempo per insultare Saviano). O per quel blocco juventino che vinceva scudetti grazie a Moggi. O ieri come oggi, per quell’esempio di integrità e di probità di Gigi Buffon, un uomo talmente generoso da finanziare per un milione e mezzo l’agenzia di scommesse-tabaccheria del suo amico. Che gesto nobile! Deve averlo intuito anche il Capo dello Stato, che con “viva e vibrante” emozione (scusa Crozza, cit) è corso (insomma, è sceso adagio dai…) negli spogliatoi dopo Italia-Spagna per abbracciare il portierone della Juventus. Non pago, Napolitano ha dato pure di gomito a  Gigi Nostro. Sembravano due vecchi amiconi. Napolitano: <<Buffon, il Principe Felipe dopo il gol di Fabregas mi ha detto “firmiamo per il pareggio”. A fine partita l’ho esortato “non lo dica che abbiamo firmato”>>. E Buffon di rimando, incredulo dell’assist: “Eh no… sennò ci mettono dentro”. Imbarazzante ironia, con un’inchiesta in corso.

Non l’ha colta al volo quel genio di Enrico Varriale, alias “nano” (cit. Cesare Maldini). E nemmeno Beppe Dossena, il commentatore più sgrammaticato che si ricordi, un uomo che è riuscito a contorcere la sintassi peggio di Salvatore Bagni. La coglierà Paola Ferrari? Be’ suo suocero (De Benedetti) è un grande “sostenitore” del partito di Napolitano, quindi ho seri dubbi. Ma non è malafede, è che la Ferrari non riesce a cogliere nemmeno più se stessa. Quella vera l’hanno smarrita dieci plastiche fa.

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