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LISTA DELLA SPESA

Dopo gli stanchi ritornelli di queste settimane (e di ieri) ho immaginato la lista della spesa in via Belgio. No, la discutibile campagna acquisti up and down dei costosi e celeri botti Pazzini e Viviani e dell’affannoso colpo di coda Matuzalem non c’entra, anche perché come ha detto ieri sera Maurizio Setti alle tv locali nei suoi quasi dodici-minuti-dodici di ‘tutto va bene madama la marchesa’: “Gennaio è lontano”. E quanto alla situazione infortunati, certo si potrebbe accendere un cero al santo che più ci aggrada (magari santo spirito, una parola talmente gettonata negli ambienti gialloblu da far invidia a quelli clericali), ma forse aiuterebbe anche, sfiga a parte, essere più giudiziosi in sede di mercato e poi nella gestione fisica degli stessi calciatori.

La lista della spesa prevede barattoli di colla per “stare uniti”, perché, va da sé, a furia di sentirlo ripetere, il sospetto che lo spogliatoio non sia proprio in totale armonia nasce; allora ecco che l’antico metodo superattack può tornare utile. Seguono squadra e righello per “fare quadrato”, altra hit del momento, sebbene la geometria servirebbe soprattutto in campo. L’auspicio, ovviamente, è che in qualche market immaginario vendano anche il gioco, le soluzioni alternative al centravanti classico (la vecchia e cara ‘palla a terra’), e si possano barattare un po’ dei soliti alibi che società e allenatore sciorinano ogni due per tre con quel tanto che basta di tempra per limitare i danni e restare a galla.

Il resto lo fa l’ideologia dell’attendismo, a cui pare essersi votato anche Setti, che pur tra qualche afflato calvinista da self-made man qual è (“Mi hanno insegnato che più si lavora più si possono ottenere risultati”), ha indicato la via del fato per guarire: aspettare dicembre e sperare (che l’infermeria si svuoti). Anch’io spero: che non sia già troppo tardi.

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