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L’ULTIMA CASSANATA

Caro Antonio,

ti hanno voluto fregare. Volevano normalizzarti. Tra una cassanata e l’altra loro ci provavano: “Ora si è messo a posto” dicevano. Quante volte l’hai sentita questa frase? Ma li hai fregati tutti tu: sei rimasto quello che hai sempre voluto essere. Bello o brutto, puro o stronzo, sensibile o forse solo egoista, eccessivamente generoso, ma anche irrimediabilmente egocentrico…comunque tu.

E’ sempre stato tutto molto divertente: loro ti tiravano per la giacchetta della morale e delle convenzioni e sul più bello che si spalleggiavano del loro nulla per essere riusciti a convertirti… tu quella giacchetta te la toglievi del tutto e tornavi a scandalizzare, irriverente e incontrollabile.

Nel loro cieco e ottuso moralismo ti hanno pure chiesto se “ti sei pentito”, perché loro che misurano tutto in grandeur, gloria e trofei pensano che hai sprecato un’occasione per il tuo talento. Ma tu sai che l’occasione l’hanno persa loro e non solo di tacere, ma di vivere senza sovrastrutture, compromessi, finzioni sociali o istituzionali. Una risata li seppellirà, anzi li ha già seppelliti.

Il fatto è che tu hai sempre e solo voluto disegnare calcio a modo tuo e che non ti rompessero i coglioni. Lo hai fatto. Non aveva senso farlo alla Roma, al Real Madrid, all’Inter o al Milan come dicevano loro; meglio farlo alla Samp o al Parma come dicevi tu.

Loro non si rendono conto che tu non avevi alternative. Sì, una volta ci hai provato a fare il bravo scolaretto (europei 2008), forse per vedere l’effetto che fa. Ma ingabbiato nella disciplina che ti eri auto-imposto ti eri smarrito e appiattito anche in campo, perfettino, senza sbavature, ma anche avulso, impalpabile, modesto. Non eri tu, tu sei nato per altro: per il genio e la follia, per l’incanto e il tormento, la magia e il ripudio, il sogno e lo scandalo. Prendere o lasciare. Pacchetto completo.

Ezio Vendrame, oggi poeta e scrittore, negli anni ’70 calciatore sontuoso, ribelle e anticonformista come Meroni e Zigoni, nel suo libro “Se mi mandi in tribuna godo” racconta che in una puntata della ‘Domenica Sportiva’ di Gianni Minà in cui era ospite, Aldo Agroppi, opinionista della trasmissione, gli disse: “Io con i tuoi piedi e tu con la mia testa, ecco il fuoriclasse assoluto”. Vendrame, anziché incassare quello che voleva essere un elogio, rispose irriverente davanti a milioni di italiani: “Ti regalo volentieri i miei piedi, ma la mia testa non la cambio con nessuno, tanto meno con te”.

Ecco Antonio, non so ora se ci regalerai gloria o fallimento, solo il tempo lo dirà. Ma lo sbaglio che faremmo qui a Verona (Setti, Fusco, Pecchia, i tuoi compagni, noi giornalisti e i tifosi) è provare con presunzione ciò che hanno già provato altri: voler cambiare la tua testa. No, finché crediamo in te (e ora ci crediamo, abbiamo il dovere di crederci) dobbiamo accettarla e capirla, proteggerla e coccolarla.

E’ l’unico modo perché la scommessa si tramuti in successo. E a quel punto sì che ci regalerai l’ultima cassanata, un sonoro vaffanculo agli scettici.

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