Questione Volpi. Al netto delle indagini, siano esse sportive (sul Verona) o penali (su Volpi), che faranno il loro corso, al di là delle notizie degli organi di stampa che puntualmente si rincorrono, la sensazione è che manchi chiarezza. Maurizio Setti, a parole, la trasparenza come valore l’ha invocata sovente, tuttavia nei fatti pare non esserci.
Setti non si è mai soffermato sulla Falco Investments SA, per la Guardia di Finanza società anonima lussemburghese che detiene interamente la proprietà del Verona. E non è mai stata fatta piena luce sulla complessa catena di controllo del Verona. Inoltre Setti e i suoi dirigenti (Fusco di recente e oggi il direttore operativo Barresi al Corriere di Verona) pongono l’accento (legittimamente) sui costi di gestione, eppure mi domando perché non si rimarchino con la stessa enfasi i ricavi. Inoltre lo stesso Barresi giustifica l’attuale politica di austerity parlando di errori nelle gestioni economiche-finanziarie precedenti. Mi sembra un modo sbrigativo di derubricare la faccenda e giustificare un (non) mercato a costo quasi zero, con tanto di solito appello alla piazza al sacrificio. Infine vorrei ricordare a coloro che dicono (correttamente) che con Setti abbiamo fatto quattro campionati di serie A in sei stagioni sotto la sua presidenza, che Setti ha promesso il consolidamento in A e il centro sportivo, obiettivi a distanza di cinque anni non ancora raggiunti. E lascio perdere le sue vecchie dichiarazioni (nel 2013) su un futuro in Europa e sul modello Borussia Dortmund. L’ho detto in passato e lo ribadisco: il presidente del Verona deve essere giudicato su quelle due promesse.
D’altro canto la mia sensazione è che Setti e il Verona da qualche tempo siano sotto il tiro politico del Palazzo e di conseguenza del circuito mediatico-giudiziario. Setti è al Verona da cinque anni, perché solo oggi emergono le inchieste? Perché dopo quattro anni di quasi nulla, se non voci e qualche articolo senza riferimenti specifici, solo nell’ultimo si sono scomodati tre grandi quotidiani italiani a fare le pulci alla proprietà (Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport), o ai nostri bilanci (Sole 24 Ore)?
Non vorrei che Setti e il Verona fossero in un momento di debolezza politica e vittime di giochi di potere più grandi. Il calcio italiano è un rassemblement di interessi economici, finanziari e politici che convivono tra di loro. E le coperture politiche in determinate circostanze possono essere anche più determinanti dei soldi. Nel frattempo mi auguro che Setti possa venire presto a parlare in conferenza stampa e non si limiti ai comunicati stampa. L’ambiente ha bisogno di serenità.
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