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NUOVO MIRACOLO ITALIANO

La mezz’ala dal lauto ingaggio, quella che zittiva, si divora un gol determinante e non zittisce più nessuno. Chissà ora cosa scriverà sui social, dove è uso illuminarci con le sue stravaganti elucubrazioni. D’altronde è pure coerentemente il capitano di questo meraviglioso Verona settian-pecchiano. Nulla è mai per caso. Ognuno ha i suoi simboli.

L’allenatore invece non se ne può star zitto, in questo calcio iper-mediatico è obbligato a parlare. Ma il disco è sempre quello. Suono stonato, pare un vecchio giradischi che va al contrario. Che vuoi dire? Io sì che ho perso le parole.

Le ha perse anche il presidente. Dove sono le lettere aperte? E i video-messaggi fiume? Le citazioni a caso del “Born to tribular”? Le digressioni su bilanci, centro sportivo, antistadio e settore giovanile? Ecco, parliamone davvero, ma seriamente. C’è il record dell’ora da superare e i record, si sa, sono lì in attesa di essere battuti.

Ritratti e istantanee di un nuovo miracolo italiano. Riuscire a sciupare un calendario stra-favorevole (il Benevento condannato e un Bologna già salvo) e tentare la vera impresa sportiva: rischiare seriamente di retrocedere in un campionato dove la pur volenterosa e apprezzabile Spal, nonostante sette risultati utili consecutivi (segno di solidità tattica nella mediocrità tecnica), è ancora a soli tre punti. Ce la faranno i nostri eroi?

Sassuolo e Genoa (pure lui già salvo) le ultime chiamate. Servono almeno 4 punti per arrivare ad affrontare la Spal con qualche chances.

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