Buone notizie. Abbiamo tirato in porta due volte. Un netto miglioramento dopo gli zero tiri di Ascoli. Sono soddisfazioni. E, si sa, un nuovo tormentone è per sempre: Grosso – che ha messo in cantina il mitico refrain pecchiano del “siamo in crescita” – da un po’ di tempo ripete stancamente un “dobbiamo migliorare” che detta così, senza una dannata spiegazione del dove e come, non significa assolutamente nulla. Un’analisi talmente originale e profonda da far rimpiangere qualsiasi domanda di Marzullo a mezzanotte.
Buone notizie. Cinque i punti nelle ultime sei partite (il Verona), ma il Mantova è primo. Risuona quel vecchio spot dell’amaro: che volete di più dalla vita?
Buone notizie. Le fabbricano gli ottimisti di professione. Sospetti troll, o trinariciuti da togliere il fiato. Sono quelli che da due anni, nonostante il fondo pietoso toccato più volte, vedono il bicchiere mezzo pieno sempre e comunque. A prescindere, avrebbe detto Totò. Solo pochi giorni fa (prima di Ascoli) dicevano puntuti: “Eh ma siamo secondi, di che vi lamentate?”. Ora che rischiamo di scivolare in 4°-5° posizione e di allontanarci dalla vetta ci spiegheranno che i play off sono alla portata. Non fanno bene al Verona.
Buone notizie. Mandorlini in sala stampa si è incazzato con un collega di Cremona. Ho sorriso, è sempre meravigliosamente lui. Che nostalgia, gli scazzi con lui erano leali. Pane e salame. Oggi tutto è ovattato, cupo e indifferente. Non c’è scontro perché non c’è passione. E’ tutto uno scoglionamento e non ci s’incazza nemmeno più. Scivola via tutto, nell’imperturbabilità. Frasi di circostanza che generano sonnolenza e sbadigli. Mi chiedo solo: mentre le pronunciano, in cuor loro, non provano un po’ d’imbarazzo? Recitano (male) il loro lacunoso copione. Sono piccole e mediocri comparse capitate inopinatamente su un palcoscenico, Verona, più grande di loro e che non meritano.
Professionisti allo sbaraglio. Preferivo i dilettanti di Corrado.
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