“Con il Brescia abbiamo dimostrato che da qui alla fine possiamo vincere tante partite” (Fabio Grosso 2 aprile). Lui sì che aveva capito tutto…
“Eh ma con le grandi ci esprimiamo bene, è con le piccole che siamo mancati” (il luogocomunismo imperante a Verona). Tra Brescia, Lecce e Palermo 2 punti in 6 partite. Pensa se ci fossimo espressi male…
“Dal primo giorno rompete il cazzo” (Tony D’Amico 10 febbraio). Dopo quel penoso “show” è (ri)sparito dai radar mediatici. Dov’è finito? Ci manchi.
“Dal primo giorno rompete il cazzo” (Tony D’amico 10 febbraio). Scusate se la ripeto in loop, ma è troppo bella. Nel frattempo, se ha tempo, D’Amico ci spieghi cosa si prova ad allestire una “corazzata” con Di Carmine, Lee, Balkovec, Di Gaudio, Gustafson, Colombatto, Marrone. Deve essere emozionante…
“Eh ma è un campionato mediocre” (luogocomunismo 2.0.). Pensa che furbi noi invece che con Lee, Di Carmine, Balkovec, Di Gaudio, Gustafson, Colombatto, Marrone abbiamo pure la puzza sotto il naso.
“Quando un giorno non ci sarò più il Verona avrà un patrimonio più solido, uno stadio e un centro sportivo” (Maurizio Setti il 10 gennaio alla Gazzetta dello Sport). Campa cavallo. Di fatto una dichiarazione di eternità. Che poi come fa lo stadio a essere patrimonio del Verona se rimane del Comune? Qual è il senso logico, Setti?
“Io speravo di essere un presidente anonimo” (Maurizio Setti sempre alla Gazzetta). Io, visti i risultati, speravo invece di avere un presidente (suo) omonimo.
“Grosso? Ha una testa superiore” (ancora Setti alla Gazzetta). Ricorda molto il sempre settiano “Pecchia? Farà una grande carriera”. Ne azzeccasse una…
“Grosso crede in quello che fa” (di nuovo Setti alla Gazzetta). Non vorrei fosse questo il problema…
“Il gruppo è unito, segue Grosso” (luogocomunismo evergreen, “in tutti i luoghi e in tutti i laghi”). Solo io sogno un gruppo diviso, spaccato, rotto che non lo segue per niente?
“L’anno scorso commisi un errore a non cambiare l’allenatore” (Setti in conferenza stampa a Peschiera il 9 febbraio). E quest’anno lo sta ricommettendo. Oltre il perseverare. Più che diabolico. Meraviglioso, no?
E mentre la serie A (diretta) sfugge e quella indiretta appare una chimera, faremo il nuovo stadio. Lo ha detto Berthold, che non ricordavo come costruttore di stadi. Sarà un caso, ma a Verona non lo abbiamo mai rimpianto…
Che avrebbe detto Troisi? Pensavo fosse amore e invece era…un arcovolo. O forse, davvero, non ci resta che piangere.
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