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SOGLIANAMENTE OUTSIDER (E AGLIETTI LO SA)

Aglietti sa. Aglietti ha capito. Nel gioco di specchi delle dichiarazioni ufficiali, per cui spesso vale il contrario di quello che si dice, il nostro allenatore ha srotolato il manifesto del gregario perfetto: “Il Pescara è stato fortunato”. Ovviamente non è vero, la squadra di Pillon se l’è giocata a viso aperto e nel computo delle occasioni è stata pure più pericolosa. Ma Aglietti – che era intelligente in campo e lo è come uomo – si muove “soglianamente” da outsider e sa che deve rincuorare e motivare i suoi, enfatizzandone i meriti e minimizzando quelli degli avversari. Arrivati a questo punto, giusto così: tecnicamente poco si può fare, meglio  dare al Verona la consapevolezza psicologica che domenica è possibile ribaltare le sorti della semifinale.

Nel gioco di specchi della normale (e funzionale) ipocrisia si è inserito perfettamente anche Pillon: “Il Verona è una grande squadra. Aver due risultati su tre a Pescara non è un vantaggio”. Due bugie è meglio di una, verrebbe da dire parafrasando un vecchio spot. Ovviamente non è vera nessuna delle due affermazioni: l’Hellas in questa B è una buona squadra, ma non grande e lo si vede pure ora che abbiamo un allenatore non geniale ma di buon senso. Anche ieri sera troppi errori di impostazione e di rifinitura. Matos stringi stringi non determina, Laribi è sempre nel mezzo della sua incompiuta, Danzi per ora è solo un onesto pedatore. Il Pescara è squadra più profonda, vivace, con due ali verticali e concrete, un centravanti nel pieno delle forze e un tecnico come Pillon che ha vinto in tutte le categorie.

Aglietti lo sa, dicevamo. Ieri ha voluto giocarsela, ma senza forzare del tutto, vedi la staffetta Di Carmine e Pazzini, che invece avrebbero potuto essere schierati assieme per una mezz’ora. Ma la partita è sui 180 minuti e Aglietti ha preferito ragionare sul lungo e non sul breve. A Pescara il Verona è sfavorito, perché nel complesso un filo inferiore, per il gol da recuperare e per il fattore campo. Eppure è possibile fare risultato, ricordando anche che il Pescara in casa quest’anno ha lasciato inopinatamente molti punti per strada.

Postilla finale: sento dire che con Aglietti dall’inizio, o comunque ingaggiato prima, non ci saremmo ridotti in questa situazione. Vero in parte, anche lui sarebbe stato da verificare sul lungo periodo e non in questa giostra da dentro e fuori, che è un mondo a parte. Per dire, anche D’Anna ha salvato il Chievo in tre partite e poi ha fallito. Ho letto pure che qualcuno vorrebbe la conferma di Aglietti comunque vada. Calma, ragionare sull’emozione e aprioristicamente è sempre sbagliato. Più che altro al Verona servirebbe un progetto societario e di conseguenza tecnico che da troppi anni manca e ancora non si vede all’orizzonte. Comunque vada.

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