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IL VERONA HA GIOCATORI FORTI, MA IN QUESTI TRE ANNI TROPPI SE LO SONO DIMENTICATI…

Il calcio è una questione semplice che a molti piace voler complicare. Però, alla resa dei conti, il principio fondante rimane immutato: sono quasi sempre i giocatori a fare la differenza. La bravura degli allenatori – come mi disse tanti anni fa con gusto della provocazione il miglior Prandelli – è “limitare i danni”. Cesare, più realisticamente, intendeva dire che il mestiere è organizzare la squadra in modo che i suoi uomini migliori possano esprimersi.

Se Juric, in penuria di attaccanti, puntava tutto sulla fase difensiva, di cui è un maestro, Tudor, privo della qualità tattica del concittadino di Spalato nell’organizzare la fase di non possesso, ha scelto di sfruttare la cifra tecnica offensiva del Verona di quest’anno. Così si spiega il centrocampo con il doppio regista (Ilic e Veloso, ma in precedenza Ilic e Bessa), che supplisce alla carenza di mediani (Tamezé è in ritardo di condizione e Hongla è tra color che son sospesi) e che induce l’Hellas a schierarsi molto alto e a cucire il gioco, anziché agire di rimessa con contrasti, duelli individuali e fulminanti ripartenze come avveniva nelle scorse stagioni. Il resto lo fa il tasso tecnico dello stesso Ilic, dei Lazovic, Caprari, Simeone e, quando impiegato, Kalinic, e il dinamismo senza eguali di Faraoni.

D’altro canto, è evidente, che Tudor, dalla sosta in poi, sta cercando di sfruttare finalmente le settimane di lavoro che non ha avuto al suo arrivo, per dare una sistemata anche alla fase difensiva. Il Verona incassa tanto (troppo) e ha subìto diverse rimonte. Con la Lazio è andata decisamente meglio, eppure si è sofferto ancora eccessivamente. In attesa del mercato, Tudor deve approfittare della buona classifica per provare qualche cambiamento. Detto di Tamezé che può essere recuperato per dare filtro lì in mezzo accanto a Ilic, va valutata la situazione del centrale difensivo, l’eterno incerto Gunter – quello sappiamo essere il ruolo più importante del pacchetto arretrato.

Tudor ha ridato anima e vigore alla squadra, sistemato i fondamentali e messo al centro del villaggio gli hombre vertical in grado di fargli la differenza. Ora, acquisire una maggiore solidità significherebbe creare le premesse per il salto di qualità e mettere radici nella parte sinistra della classifica. Però, e qui torniamo all’incipit, va detto che da tre anni il Verona schiera squadre di livello, ieri con Juric e oggi con Tudor. In nome del cannibalismo mediatico degli allenatori (di tutti gli allenatori) in questo calcio moderno (con la complicità di noi giornalisti), questo fattore è stato troppo spesso trascurato (per la verità mai in questo blog…). Ma, come dicevamo, sono i giocatori a fare la differenza. Gira che ti rigira, si torna sempre agli antichi principi…

2 commenti - 2.355 visite Commenta

auzzaider

Mi basta ricordare Giannini e Grosso che pur avendo in mano signore squadre per la categoria ci hanno fatto penare e chissà cosa sarebbe successo al nostro Verona senza quelle due promozioni acciuffate per i capelli. Riguardo a Tudor mi sembra che abbia avuto il buon senso di non stravolgere quelle che sono le caratteristiche dei giocatori e nonostante tutto l’ottimo lavoro del suo predecessore perchè è giusto ricordare che l’Hellas non meritava gli zero punti delle prime tre giornate, per chi se lo ricorda il Verona di Ficcadenti nel 2004/2005 perse le prime tre partite e poi una volta ingranato sfiorò quella che sarebbe stata una promozione imprevedibile.

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PAOLO ZANETTI

Basterebbe fare fiducia a Magnani. Se avesse fatto come gunter lo avrebbero lapidato. Può un giocatore a cui ha fatto gol solo Lapadula l’anno scorso non giocare mai? Con un gunter così?
A gennaio andrà via. Certo ce ne sono altri ma sono ad ora la gestione ha lasciato a desiderare.

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